Crollo del ponte Morandi: chiusa l’udienza preliminare con patteggiamento e rinvii a giudizio

Conclusa l’udienza preliminare sul crollo del ponte Morandi, con 46 rinvii a giudizio e gravi accuse di irregolarità nella sicurezza delle infrastrutture. Processo previsto per l’8 gennaio.
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Crollo del ponte Morandi: chiusa l'udienza preliminare con patteggiamento e rinvii a giudizio - (Credit: www.ilsole24ore.com)

Dopo anni di indagini, si è conclusa l’udienza preliminare relativa all’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, tragico evento che il 14 agosto 2018 ha causato la morte di 43 persone. Le indagini hanno rivelato una serie di irregolarità e mancanze nel rispetto delle normative di sicurezza, mettendo in luce una rete di falsificazioni e negligenze che si estendono oltre il crollo del viadotto stesso. Il procedimento ha portato a un patteggiamento e a ben 46 rinvii a giudizio.

Dettagli dell’udienza e patteggiamenti

L’udienza preliminare ha visto la coinvolgimento di diversi attori, tra cui l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, e altri dirigenti della società. La procura ha inizialmente proposto 12 patteggiamenti, ma solo uno di essi è stato concordato con i pubblici ministeri, portando a una pena di cinque mesi e dieci giorni. Gli imputati, tra cui Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli, affronteranno ora il processo per le loro azioni o, in alcuni casi, per la loro inazione. La conferma di un nuovo inizio per il processo è prevista per l’8 gennaio.

Le accuse e le irregolarità emerse

Le indagini hanno svelato accuse gravi nei confronti degli imputati, come falso, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo colposo. Un’importante svolta è stata l’archiviazione del reato di omissione di atti d’ufficio. Nonostante ciò, le evidenze raccolte dalla Guardia di Finanza hanno documentato cruenti violazioni nella manutenzione e gestione delle infrastrutture. In particolare, è emerso che i tecnici di Spea avrebbero contribuito a “ammorbidire” i report sullo stato dei ponti per far sì che non venissero eseguiti necessari lavori di manutenzione.

Il caso delle barriere fonoassorbenti

Particolarmente allarmante è la scoperta delle irregolarità riguardanti le barriere fonoassorbenti installate lungo alcuni tratti autostradali. Queste strutture sono risultate difettose e inadeguate, con testimonianze che indicano come, in alcuni frangenti, esse si siano staccate dalla loro sede, mettendo in pericolo gli automobilisti. Un dialogo intercettato tra gli indagati ha anche rivelato che alcune di queste barriere erano “attaccate con il Vinavil”, danno provocato dalla superficialità con cui erano state installate.

Con il processo in avvicinamento e le indagini che continuano a rivelare nuove informazioni, l’attenzione resta alta su un caso che ha segnato la storia recente italiana e ha portato a una crescente domanda di maggiore sicurezza nelle infrastrutture pubbliche.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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