Daspo emessi a Catanzaro: tre ultras colpiti da divieto di accesso a manifestazioni sportive

Il questore di Catanzaro emette Daspo per tre ultras dell’U.C. 1973, vietando loro l’accesso a eventi sportivi per 5-10 anni dopo un episodio di violenza durante una partita.
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Daspo emessi a Catanzaro: tre ultras colpiti da divieto di accesso a manifestazioni sportive - (Credit: www.ansa.it)

Il questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, ha adottato misure preventive nei confronti di alcuni ultras della squadra “U.C. 1973”. Tre membri del gruppo sono stati colpiti da provvedimenti di Daspo, che vietano loro di partecipare a eventi sportivi per periodi variabili tra i 5 e i 10 anni. Questo intervento segue un episodio che ha suscitato preoccupazione tra le autorità e la comunità locale.

L’episodio incriminato

L’azione che ha portato all’emissione dei Daspo si riferisce a un incidente avvenuto il 27 febbraio scorso, al termine di una partita di calcio tra la squadra locale e il Bari. Durante questo evento, i tre ultras avrebbero utilizzato la violenza per appropriarsi di felpe e giubbotti appartenenti a un tifoso del Bari e a sua figlia minorenne. Questo atto non solo ha violato i diritti dei danneggiati, ma ha sollevato interrogativi sulla sicurezza in occasione di manifestazioni sportive.

Le indagini sono state condotte dalla Stazione Carabinieri di Catanzaro e hanno portato all’identificazione dei responsabili. Il rapporto degli investigatori ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando comportamenti aggressivi che potrebbero mettere a rischio l’incolumità di altri spettatori e il regolare svolgimento degli eventi sportivi. Grazie all’immediata risposta delle forze dell’ordine, la sicurezza nei contesti sportivi viene rafforzata, sottolineando l’importanza di intervenire contro atti di violenza tra tifoserie.

Le indagini e le conseguenze legali

Dopo l’atto di aggressione, l’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine ha avviato un’istruttoria approfondita. La valutazione ha messo in luce non solo il crimine consumato ma anche una tendenza generale dei soggetti coinvolti a condotte violente e intimidatorie. L’emissione dei Daspo, strumenti che consentono di allontanare dalla scena degli eventi sportivi coloro che minacciano la sicurezza pubblica, è stata conseguente alla gravità della situazione emersa dalle indagini.

I Daspo costituiscono un deterrente contro comportamenti antisociali e criminali, e il fatto che siano stati emessi per periodi così lunghi testimonia la determinazione delle autorità nel mantenere l’ordine e la sicurezza. La misura non solo preclude ai trasgressori l’accesso a manifestazioni sportive, ma serve anche a inviare un messaggio chiaro sull’intolleranza verso la violenza negli stadi e sulle conseguenze che possono derivare da tali atti. La risposta delle autorità, insieme al supporto della comunità, è essenziale per garantire che gli eventi sportivi rimangano luoghi sicuri e piacevoli per tutti.

La reazione della comunità

La notizia dell’emissione dei Daspo ha suscitato reazioni miste nel tessuto sociale di Catanzaro. Molti cittadini e appassionati di sport hanno applaudito l’operato delle forze dell’ordine, considerando la misura come necessaria e opportuna per garantire la sicurezza durante le manifestazioni sportive. La problematicità di tali episodi di violenza non è mai stata tanto attuale, e la comunità ha iniziato a mobilitarsi per promuovere comportamenti leali e rispettosi tra i tifosi.

In questo contesto, è importante che le istituzioni continuino a lavorare a stretto contatto con le forze dell’ordine e con le associazioni sportive per educare i supporter sui valori della sportività e sul rispetto reciproco. Le esperienze passate dimostrano che l’unione di intenti tra autorità e cittadini è fondamentale per creare un ambiente sportivo sano, dove il tifo si esprime in modo positivo e costruttivo. La speranza è che episodi come quello del 27 febbraio possano rimanere isolati e che, grazie all’attenzione delle autorità, si possa continuare a godere dello sport in tutta sicurezza.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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