Daspo per tifosi razzisti: partite violente e le conseguenze legali in aumento

Due tifosi di 65 e 79 anni colpiti da un Daspo di cinque anni per insulti razzisti a un assistente di gara durante una partita dilettantistica, evidenziando la crescente intolleranza negli stadi.
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Daspo per tifosi razzisti: partite violente e le conseguenze legali in aumento - Gaeta.it

Nel cuore degli eventi sportivi, le tensioni tra tifoserie possono sfociare in episodi inaccettabili, come dimostra l’ultimo provvedimento della questura di Padova. Due uomini, rispettivamente di 65 e 79 anni, hanno ricevuto una notifica di Daspo della durata di cinque anni a causa di insulti razzisti rivolti a un assistente di gara durante una partita di calcio dilettantistico. Questo avvenimento ha destato grande indignazione e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e la tolleranza all’interno degli stadi.

Insulti razzisti al guardalinee: un episodio allarmante

Il 29 settembre scorso, durante una partita del Campionato Dilettanti di Promozione – girone C, tra il Nuovo Monselice e Torre, si è verificato un episodio increscioso che ha portato alla sospensione dell’incontro. Gli agenti della Digos e della Divisione Polizia Anticrimine hanno avviato delle indagini dopo che alcuni tifosi, tra cui i due soggetti citati, hanno rivolto insulti razzisti al guardalinee, un giovane di origini ivoriane che risiedeva a Treviso. A partire dal ventesimo minuto del secondo tempo, le offese sono diventate incessanti, culminando in frasi gravemente offensive e minacciose.

L’assistente di gara ha denunciato l’accaduto, rivelando di aver subito non solo insulti durante la partita, ma anche minacce mentre lasciava lo stadio a bordo della sua auto. Le testimonianze raccolte, unitamente al resoconto dell’arbitro, hanno dimostrato la premeditazione dei due individui, noti per comportamenti simili in passato e che hanno mostrato una chiara attitudine discriminatoria e aggressiva. L’arbitro, comprendendo la gravità della situazione, ha deciso di sospendere definitivamente la partita.

Provvedimenti severi: Daspo e segnalazioni alla giustizia

Non è una sorpresa che la questura di Padova abbia preso misure severe in risposta a questo incidente. I due tifosi non solo sono stati colpiti da un Daspo di cinque anni, ma sono anche stati segnalati all’autorità giudiziaria per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale. Tale provvedimento è aggravato dal fatto che le loro azioni si sono consumate in un luogo in cui si stava svolgendo un evento sportivo, uno spazio che dovrebbe essere simbolo di unione e rispetto tra i tifosi.

Questo non è un caso isolato; la questura di Padova, nell’ambito della propria campagna contro la violenza e l’intolleranza, ha affrontato situazioni simili in diverse occasioni. Già il 3 dicembre, a Camin, una ragazza di 16 anni, arbitro di basket, divenne oggetto di insulti sessisti da parte dei tifosi della squadra ospite. Allora, un individuo ricevette un Daspo per cinque anni per il suo comportamento indegno, dimostrando così un tale fenomeno non è nuovo e richiede una ferma risposta da parte delle istituzioni.

L’importanza di tutelare l’integrità dello sport

La crescente incidenza di atti di violenza e discriminazione sugli spalti degli stadi e nei campi è una questione che merita attenzione, specialmente in un momento in cui lo sport dovrebbe rappresentare un terreno di inclusione e socializzazione. La situazione attuale pone l’accento sull’urgenza di implementare misure preventive che possano garantire la sicurezza di tutti, dagli atleti agli ufficiali di gara e, naturalmente, ai tifosi.

Attuare sanzioni severe come il Daspo è fondamentale per disincentivare comportamenti scorretti e pericolosi. Tuttavia l’educazione e la sensibilizzazione tra i tifosi rimangono la chiave per combattere la discriminazione razziale e sessista. Solo con un impegno collettivo potremo creare un ambiente sportivo in cui il rispetto e la tolleranza siano alla base delle nostre interazioni.

Queste azioni legali sottolineano la necessità di difendere l’integrità dello sport e promuovere valori di rispetto reciproco. La questura di Padova dimostra con fermezza che episodi di razzismo e violenza non saranno tollerati e che l’incolumità di tutti coloro che partecipano a eventi sportivi deve essere tutelata senza compromessi.

Ultimo aggiornamento il 12 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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