La sanità in Campania si trova al centro di un confronto tra il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Al termine di un incontro avvenuto a Napoli, nell’ambito del Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie , De Luca ha espresso la sua preoccupazione riguardo alle disparità di finanziamento e alla necessità di risolvere questioni strategiche che affliggono il sistema sanitario regionale.
Il divario finanziario e il recupero delle risorse
Durante l’incontro, De Luca ha evidenziato che la Campania ha attualmente un deficit di 200 milioni di euro rispetto alla media di spesa nazionale. Questa situazione mette a rischio la qualità dei servizi sanitari offerti nella regione. Il presidente ha espresso la sua gratitudine per l’impegno mostrato dal ministro Schillaci nel cercare soluzioni pluriannuali per colmare questo divario. Resta, tuttavia, una certa preoccupazione rispetto al piano di rientro economico. Sebbene la Campania sia uscita dal commissariamento nel 2019, la burocrazia ministeriale continua a influenzare le decisioni di spesa, soprattutto per quanto riguarda i servizi di sanità privata convenzionata. Schillaci ha accennato a potenziali misure che potrebbero essere incluse nella prossima legge di bilancio, creando speranza in un futuro miglioramento della situazione finanziaria.
La spesa farmaceutica e i punti nascita
Un altro tema caldo discusso durante il colloquio è stato quello degli sforamenti della spesa farmaceutica, per cui De Luca ha denunciato una situazione di gravità e ingiustizia. In particolare, ha citato la Lombardia, che, nonostante abbia superato i tetti di spesa, potrebbe beneficiare di risorse extra. De Luca ha sottolineato l’urgenza di adottare misure che possano riequilibrare le risorse tra le varie regioni, evitando che situazioni di questo tipo creino ulteriori disparità.
Sul tema della chiusura dei punti nascita con un numero di parti sotto i 500 all’anno, De Luca ha informato il ministro riguardo alla sua proposta di riunire tre ospedali per raggiungere la soglia legale. Questo modello, applicato anche ai reparti di Ginecologia e Ostetricia, potrebbe permettere di mantenere attivi ospedali cruciali in zone come Vallo della Lucania, Sapri e Polla. La risposta positiva del ministro alla proposta di De Luca è vista come un passo verso una maggiore razionalizzazione della rete ospedaliera senza compromettere l’accessibilità ai servizi.
Nuovi farmaci e accesso alle cure
Infine, De Luca ha affrontato la questione dei farmaci monoclonali e degli antivirali per neonati e problemi respiratori. Nelle ultime settimane, il ministero ha ricevuto critiche forti per la decisione di vincolare le regioni del Sud alla lista dei farmaci coperti dai Livelli Essenziali di Assistenza , limitando notevolmente le possibilità di acquisto. De Luca ha definito le restrizioni come “assolutamente demenziali”, sottolineando che l’accesso a cure adeguate non deve essere condizionato da criteri così rigidi. La sua fiducia in un possibile cambiamento di rotta da parte del ministero è un segnale di speranza che le politiche sanitarie possano finalmente considerare le reali necessità dei cittadini campani.
Il colloquio tra De Luca e Schillaci mette in luce delle problematiche rilevanti e urgenti, con ripercussioni dirette sulla salute pubblica nella Campania, richiedendo un impegno concreto da parte del governo centrale.
Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina