Dongo, il Comune che rifiuta di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile: le reazioni

Dongo non parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile, suscitando critiche dall’ANPI di Como e sollevando interrogativi sulla commemorazione della Liberazione e il significato della Resistenza.
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Dongo, il Comune che rifiuta di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile: le reazioni - Gaeta.it

La cittadina di Dongo, nota per il suo legame storico con l’arresto di Benito Mussolini, ha deciso di non unirsi al comitato per festeggiare gli ottant’anni della Liberazione, programmata per il 25 aprile. Questa controversa scelta ha suscitato commenti e critiche significative, in particolare da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Como, che si è espressa con rammarico sulla situazione. La questione solleva interrogativi sul significato della Liberazione e sul modo in cui eventi storici vengono commemorati sul territorio.

La posizione dell’ANPI di Como e le sue preoccupazioni

Manuel Guzzon, presidente dell’ANPI di Como, ha manifestato il suo stupore e tristezza riguardo alla decisione del Comune di Dongo. Secondo Guzzon, “la resistenza e la liberazione rappresentano valori riconosciuti da tutti, indipendentemente dalla loro affiliazione politica.” La sua dichiarazione porta alla luce una preoccupazione comune tra i membri dell’associazione, che si chiedono come Dongo e Cantù intendano commemorare il 25 aprile, dato che questi sono gli unici due comuni della provincia di Como a non voler partecipare, come attestato dalle loro deliberazioni. Queste posizioni evidenziano un divario fra le istituzioni e le organizzazioni che celebrano un capitolo cruciale della storia italiana, sottolineando la necessità di unità nella commemorazione di eventi che hanno forgiato l’identità nazionale.

La risposta del sindaco Mauro Robba e il suo impegno per la memoria

Il sindaco di Dongo, Mauro Robba, ha risposto alle critiche sottolineando il suo impegno anche nelle vesti di presidente della Comunità Montana. Robba, eletto con una lista civica di centrodestra, ha chiarito che non è stato solo il suo Comune a prendere questa posizione, facendo notare che anche altri sindaci della zona non hanno aderito all’invito dell’ANPI. Nonostante ciò, ha assicurato che il Museo della Fine della Guerra di Dongo parteciperà alle cerimonie e che il Comune è aperto a valutare eventuali iniziative che verranno proposte. Questo punto di vista evidenzia una volontà di contribuzione alla memoria storica attraverso il museo e le sue attività, pur mantenendo una certa distanza dalle celebrazioni ufficiali proposte.

Il Museo della Fine della Guerra e l’importanza della Resistenza

Il Museo della Fine della Guerra, sotto la direzione di Robba, gioca un ruolo fondamentale nella proposta di eventi e convegni che celebrano la Resistenza. Il sindaco ha sottolineato che i valori della Resistenza non appartengono solo a una parte politica, ma sono universali e condivisi. Il museo è parte di una rete più ampia di siti e istituzioni che includono Casa Cervi e il Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema. Tali collocazioni si propongono di narrare non solo la storia della guerra, ma anche le storie delle persone che vi hanno preso parte. La programmazione per il 25 aprile è in corso, con la partecipazione di storici rinomati come Paolo Pezzino della Fondazione Parri, che testimoniano l’impegno del museo verso la memoria collettiva.

La questione della commemorazione del 25 aprile in Italia è complessa e sfaccettata, portando con sé diverse interpretazioni e reazioni che rivelano le dinamiche politiche locali e le tensioni riguardanti il passato.

Ultimo aggiornamento il 17 Novembre 2024 da Sara Gatti

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