Un’improvvisa serie di eventi ha scosso la tranquillità di Empoli, con due giovani arrestati in meno di 24 ore per episodi violenti e furti. L’incidente è iniziato la sera di lunedì 11 novembre, quando i carabinieri sono stati chiamati a intervenire in piazza Don Minzoni per contenere una rissa. Gli aggressori, due giovani, hanno colpito i militari con bottiglie rotte e coltelli, mettendo in serio pericolo la vita di uno di loro, che si è salvato grazie al giubbetto antiproiettile. Questo primo episodio ha portato all’arresto dei ragazzi con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
La rissa in piazza Don Minzoni
Nel cuore di Empoli, una serata di violenza ha costretto i carabinieri a entrare in azione per ripristinare l’ordine pubblico. L’evento, che ha visto protagonisti due giovani di 18 anni, si è svolto in piazza Don Minzoni. Quando i militari sono arrivati, hanno trovato un’ambiente teso, con giovani che si scagliavano tra di loro. Purtroppo, l’attenzione dei carabinieri è stata attirata anche dai due ragazzi che, al posto di placarsi, hanno reagito con violenza. Armati di oggetti pericolosi, hanno attaccato i poliziotti, creando una situazione potenzialmente letale. Solo grazie ad una pronta reazione e all’uso di equipaggiamenti protettivi, un carabiniere ha evitato il peggio.
Dopo l’intervento, i due aggressori sono stati arrestati e condotti in caserma. Nella mattinata successiva, durante l’udienza di convalida presso il tribunale di Firenze, i due sono riusciti a ottenere misure cautelari meno severe rispetto al carcere, come l’obbligo di firma e il divieto di dimora a Empoli. Ma questa raffinatezza legislativa si è rivelata poco efficace, come dimostrerà la giornata seguente.
Il furto al negozio di abbigliamento
La sera seguente, fresco di libertà vigilata, il duo ha ripreso contatto con il crimine, questa volta assieme a un complice. Insieme, hanno orchestrato un furto presso un negozio di abbigliamento situato nei pressi dello stadio. Il piano era ben congegnato: all’interno del negozio, uno dei ragazzi ha cercato di distrarre il commesso, provando abbigliamento e fingendo di voler effettuare un acquisto con una carta bancomat finta. Nel mentre, gli altri due hanno manomesso le etichette antitaccheggio per rimuovere i capi esposti.
Questa strategia, tuttavia, è stata interrotta quando il commesso ha notato i movimenti sospetti e si è accorto che qualcosa non andava. A quel punto, i giovani hanno tentato di fuggire, ma il commesso ha cercato di ostacolarli, finendo per subire calci e spintoni. L’azione si è prontamente trasformata da furto in rapina impropria, costringendo il negozio a chiamare i carabinieri.
L’intervento dell’Arma e le conseguenze legali
L’intervento delle forze dell’ordine è stato decisivo. I carabinieri sono giunti in loco nel giro di pochi minuti, riuscendo a fermare i due ragazzi ancora all’interno del negozio e rintracciando il terzo complice che stava cercando di scappare. Così, tutti e tre sono stati arrestati, affrontando ora nuove accuse di rapina impropria.
Data la gravità dei precedenti, i due giovani recidivi sono stati giustamente trasferiti nel carcere di Sollicciano, mentre il terzo complice, dopo aver affrontato l’udienza di convalida, ha ricevuto un divieto di dimora ad Empoli. Le notizie sull’arresto hanno suscitato diverse reazioni nella comunità locale, auspicando che le misure adottate possano realmente fungere da deterrenti.
La rapida evoluzione di questi eventi offre uno spaccato significativo di una gioventù che, malgrado gli avvertimenti e le conseguenze legali, continua a vivere esperienze ai margini della legalità. Con l’augurio che situazioni simili possano trovare una risoluzione, Empoli si interroga ora su come affrontare il crescente problema della gioventù nel crimine.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Marco Mintillo