Emergenza idrica e cambiamenti climatici: le Marche avviano una riforma alla gestione del territorio

Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, chiede una gestione strutturale delle risorse idriche e una programmazione a lungo termine per affrontare le sfide climatiche e migliorare la sicurezza del territorio.
Emergenza Idrica E Cambiamenti Emergenza Idrica E Cambiamenti
Emergenza idrica e cambiamenti climatici: le Marche avviano una riforma alla gestione del territorio - (Credit: www.ansa.it)

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, ha lanciato un appello durante la seconda giornata del Festival delle Regioni a Bari, esprimendo la necessità di rendere strutturale l’emergenza legata alla gestione delle risorse idriche e dei corsi d’acqua. Secondo Acquaroli, l’attuale approccio emergenziale è insufficiente per affrontare i bisogni delle amministrazioni locali, che spesso si trovano bloccate da procedure burocratiche lunghe e complesse. Questo accade principalmente in contesti in cui si attende a lungo prima di poter procedere con interventi significativi. L’obiettivo è quello di consentire ai comuni di operare in modo tempestivo e efficace, soprattutto in situazioni di emergenza.

La necessità di una programmazione strutturale

Acquaroli ha sottolineato l’importanza di superare l’ottica dell’emergenza e di adottare una programmazione coordinata riguardante la manutenzione dei fiumi. Il cambiamento climatico ha già avuto un impatto notevole sui corsi d’acqua, ma anche le scelte urbanistiche compiute nel tempo ricoprono un ruolo significativo. Per combattere le conseguenze di tali fenomeni, le Marche hanno avviato l’adeguamento di una legge sul governo del territorio, prevedendo un saldo a zero su tutte le nuove costruzioni. Questa misura mira a bloccare la crescita indiscriminata che ha portato a una maggiore vulnerabilità del territorio e a conseguenti danni durante eventi climatici estremi.

L’approccio alla gestione del territorio dovrà tenere in considerazione le mutate condizioni climatiche e attuare una risposta culturale e tecnica in grado di rispondere a sfide sempre più complesse. La vera sfida per le amministrazioni è dunque quella di integrare in modo armonioso le necessità di sviluppo urbano con le esigenze di protezione ambientale, trovando un equilibrio sostenibile.

Gli interventi post emergenza nelle Marche

Dopo i gravi eventi climatici che hanno colpito la regione nel 2022, con esondazioni di torrenti che hanno devastato diverse aree, il presidente Acquaroli ha evidenziato i lavori in corso. In particolare, le zone più colpite comprendono Ancona e le valli del Misa e del Nebola. Grazie alla dichiarazione di emergenza e agli stanziamenti del governo, sono stati avviati tre ambiti di intervento che mirano a mitigare gli effetti delle alluvioni.

Le iniziative includono la progettazione di vasche di espansione e nuove infrastrutture, finalizzate a gestire più efficacemente le acque durante periodi di piogge abbondanti. Inoltre, è in atto una manutenzione straordinaria degli arginI, una misura cruciale per garantire la sicurezza delle aree vulnerabili e ridurre il rischio di esondazioni future. Acquaroli ha specificato che una pulizia regolare dei corsi d’acqua potrebbe modificare in modo significativo le conseguenze delle precipitazioni, a parità d’intensità.

L’importanza della manutenzione e della pianificazione a lungo termine

Il governatore delle Marche ha inoltre ribadito l’importanza della manutenzione costante dei corsi d’acqua come strumento fondamentale per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici. Senza un’adeguata cura del territorio, anche in assenza di eventi climatici estremi, i danni potrebbero rivelarsi pesanti. È necessaria una strategia che tenga conto non solo delle emergenze, ma anche di tutti quegli interventi previsti a livello globale, mirati a proteggere il territorio stesso.

Infine, Acquaroli ha esortato a un approccio più pragmatico, meno ideologico e maggiormente orientato alla semplificazione delle procedure. Solo in questo modo sarà possibile garantire una risposta adeguata alle esigenze delle comunità e affrontare le aberrazioni della natura, che continuano a manifestarsi in forme sempre più selvagge e inaspettate. Con una gestione più consapevole e pianificata, le Marche potrebbero diventare un esempio virtuoso di resilienza e adattamento ai cambiamenti climatici.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Armando Proietti

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie