Festival del Metaverso: L’Europa tra Regolamentazione e Innovazione Tecnologica

Il “Festival del Metaverso” esplora la regolamentazione e lo sviluppo tecnologico in Europa, evidenziando le sfide dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale per garantire innovazione e diritti fondamentali.
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Festival del Metaverso: L'Europa tra Regolamentazione e Innovazione Tecnologica - (Credit: www.adnkronos.com)

La terza edizione del “Festival del Metaverso”, intitolata “AI&VR Festival, Multiverse World”, ha messo al centro del dibattito i temi della regolamentazione e dello sviluppo tecnologico in Europa. Durante il panel “Regolamentazione e sviluppo: l’Europa al bivio“, esperti del settore si sono confrontati sulle sfide e le opportunità che la tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, presenta in un contesto normativo sempre più complesso.

Il viaggio verso una regolamentazione sostenibile

L’intervento di Flavio Arzarello, Public Policy Manager di Meta, ha evidenziato le problematiche legate alla regolamentazione europea nel settore digitale. Arzarello ha sottolineato che l’insieme di più di 100 norme digitali attualmente in vigore e la presenza di ben 270 regolatori complicano significativamente l’operatività delle aziende, soprattutto quando questi servizi operano a livello transfrontaliero. Il manager ha messo in guardia contro il rischio che un’eccessiva regolamentazione possa limitare l’accesso dei cittadini e delle imprese ai servizi innovativi.

In particolare, Arzarello ha indicato la necessità di un sistema di enforcement delle regole più chiaro, che possa garantire non solo la conformità normativa ma anche la competitività delle aziende. La mancanza di chiarezza sulle norme riguardanti l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale sta già portando a decisioni di non lancio di alcuni servizi in Europa, con ripercussioni negative sia per gli utenti che per le imprese. Ad esempio, una partnership cruciale con Luxottica per il lancio di smart glasses è stata bloccata a causa di incertezze normative.

Arzarello ha inoltre enfatizzato il potenziale dell’open-source, che consente alle aziende di sviluppare applicazioni in modo più flessibile e responsabile. Questo approccio rappresenta un’opportunità strategica per l’Europa, poiché favorisce lo sviluppo di applicazioni specifiche e l’uso ottimale del fine tuning. In questa prospettiva, il manager ha evidenziato che anche le istituzioni e le pubbliche amministrazioni potrebbero trarre vantaggio dall’adozione di modelli open-source avanzati nel migliorare la loro offerta di servizi.

Diritti fondamentali e normative: un equilibrio necessario

Agostino Ghiglia, membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, ha espresso preoccupazioni riguardo al rischio che le tecnologie possano trascurare i diritti e le libertà fondamentali delle persone. Ghiglia ha sottolineato che, sebbene la regolamentazione sia necessaria, è fondamentale evitarne l’iper-regolamentazione, che può risultare controproducente. La sfida rimane quindi quella di trovare un equilibrio fra progresso tecnologico e tutela dei diritti individuali.

Un punto cruciale sollevato da Ghiglia riguarda il numero elevato di autorità regolatorie in Europa. La complessità del dialogo con le 27 diverse autorità garanzia in materia di protezione dei dati rende complessa qualsiasi iniziativa di digitalizzazione. Allo stesso tempo, egli ha avvertito contro l’uso di una regolazione eccessiva come scusa per pratiche discutibili, come l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale attraverso il data scraping. Ghiglia ha richiamato l’attenzione sulla necessità di non trascurare il diritto individuale di gestire i propri dati.

La digitalizzazione come diritto fondamentale

Il dibattito ha visto anche l’intervento di Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione Politiche UE della Camera dei Deputati. Vigna ha esaminato l’importanza di incentivare la digitalizzazione come un mezzo per facilitare l’accesso alle nuove tecnologie da parte di fasce di popolazione che, altrimenti, potrebbero rimanere emarginate. Secondo Vigna, un approccio normativo aperto, che bilanci il necessario controllo con la promozione dell’innovazione, è essenziale per garantire una vera rivoluzione digitale.

La dichiarazione di Vigna sottolinea che l’inclusione nelle politiche di digitalizzazione non è solo una questione di progresso tecnologico, ma anche di giustizia sociale. Creare un accesso equo alle tecnologie è diventato un bisogno urgente, dato il crescente ruolo della digitalizzazione nella vita quotidiana e nelle economie moderne. La combinazione dei contributi di esperti nel campo e dei rappresentanti delle istituzioni creerà una base solida per garantire uno sviluppo armonioso e sostenibile della tecnologia nell’Unione Europea.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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