A Firenze, il dibattito sulle keybox, note anche come lockbox, ha sollevato preoccupazioni in merito alla sicurezza e all’estetica della città. Queste cassette di sicurezza, utilizzate per facilitare il self check-in negli affitti turistici brevi, hanno attirato l’attenzione non solo della sindaca Sara Funaro ma anche della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Le autorità locali e nazionali si trovano ora di fronte a un dilemma che unisce l’appeal turistico alla necessaria protezione della sicurezza pubblica.
Le keybox: utilità e controversie
Le keybox sono un sistema sempre più utilizzato per consentire agli ospiti di accedere autonomamente agli alloggi affittati. In un contesto di turismo di massa, queste cassette offrono indubbiamente un vantaggio in termini di praticità, riducendo il bisogno di coordinarsi con i proprietari per il ritiro delle chiavi. Tuttavia, il crescente utilizzo di questo sistema ha generato anche diverse problematiche. La sindaca Funaro ha avviato una battaglia contro questo fenomeno che, a suo dire, rappresenta una manifestazione di overtourism. L’uso di queste cassette di sicurezza ha sollevato dubbi sull’impatto estetico sull’architettura storica di Firenze, nota anche come “culla del rinascimento“.
Ma le preoccupazioni non si fermano all’estetica. La ministra Santanchè ha espresso la sua approvazione per la posizione della sindaca, evidenziando non solo la bruttezza di queste strutture, ma anche il rischio legato alla sicurezza. Dal suo punto di vista, “la possibilità che persone non identificate possano accedere agli appartamenti attraverso le keybox è un tema di primaria importanza”, considerando che implica una violazione delle norme di sicurezza.
Obblighi di registrazione degli ospiti
Il quadro normativo vigente in Italia prevede che, per i contratti di locazione turistica di durata pari o inferiore a 30 giorni, il proprietario o il gestore dell’immobile sia obbligato a comunicare le generalità degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo. Questa registrazione avviene tramite la piattaforma della Polizia di Stato Alloggiati Web. Tuttavia, il self check-in tramite keybox rende difficile questa verifica, poiché non è possibile controllare che le identità corrispondano ai documenti presentati dai clienti.
La problematicità si complica ulteriormente, considerando il numero crescente di affitti brevi che sfuggono al controllo delle autorità locali. La libera circolazione delle persone senza appropriata identificazione potrebbe rappresentare una potenziale breccia nella sicurezza pubblica, elemento che preoccupa non solo le autorità di Firenze, ma l’intero governo italiano.
Un confronto tra autorità
Di fronte a questa situazione, la ministra Santanchè ha annunciato la volontà di affrontare il tema della sicurezza con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Al termine del G7 Turismo, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di vari paesi, tra cui Francia, Germania e Stati Uniti, la ministra ha confermato che continuerà a dialogare con il sindaco Funaro per trovare soluzioni congiunte.
È chiaro che questa questione riguarda non solo la città di Firenze, ma rappresenta un problema reperibile in molte località turistiche italiane e internazionali. Il dialogo e la collaborazione tra diversi livelli istituzionali saranno cruciali per affrontare le sfide poste dalle nuove dinamiche del turismo. Dopo aver discusso con Funaro, Santanchè ha manifestato la sua determinazione a lavorare congiuntamente con tutte le istituzioni per trovare un approccio equilibrato che possa garantire sia la sicurezza dei cittadini che l’accoglienza dei turisti.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Donatella Ercolano