Furto nella sacrestia di Ruvo di Puglia: Don Ignazio racconta la triste realtà

Furto di 900 euro nella chiesa di San Michele a Ruvo di Puglia, un atto che colpisce la comunità e le persone in difficoltà, sollevando interrogativi sulla sicurezza nei luoghi sacri.
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Furto nella sacrestia di Ruvo di Puglia: Don Ignazio racconta la triste realtà - (Credit: www.ansa.it)

Un grave episodio di furto si è verificato nella chiesa dedicata a San Michele Arcangelo di Ruvo di Puglia, suscitando grande dispiacere nel parroco Don Ignazio Gadaleta. L’incidente, avvenuto circa dieci giorni fa, ha portato alla sottrazione di quasi 900 euro, una somma destinata a supportare persone in difficoltà e le spese della comunità. Questo evento evidenzia non solo l’atto criminale, ma anche l’impatto profondo che ha sulle fragilità sociali ed economiche del territorio.

Il furto nella chiesa di San Michele

L’episodio si è consumato poco dopo una funzione religiosa, durante quella che Don Ignazio descrive come un momento di confusione. Un uomo, descritto come distinto e vestito di scuro, è entrato nella sacrestia mentre conversava al telefono. In un video di poco più di un minuto, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, si può osservare il ladro muoversi con disinvoltura all’interno della stanza. Si avvicina alla scrivania, apre il cassetto, ruba una somma non trascurabile di denaro e si dilegua senza destare sospetti.

Il parroco, nonostante il disguido, si rammarica della propria imprudenza. “Avrei dovuto chiudere la porta a chiave,” confessa. La mancanza di una procedura di sicurezza, combinata con l’aumento dell’attività in chiesa, ha reso facile per il ladro portare a termine il suo intento. Nonostante il danno, Don Ignazio ha subito preso provvedimenti presentando una denuncia ai carabinieri e fornendo loro il video del furto.

La denuncia e l’indagine delle forze dell’ordine

Dopo aver sporto denuncia, Don Ignazio ha deciso di condividere il filmato sui social media, nella speranza che qualcuno possa riconoscere il ladro. Questo gesto ha lo scopo di mettere in guardia la comunità, invitando a prestare attenzione a comportamenti sospetti. “L’ho fatto per sensibilizzare chiunque possa riconoscerlo,” ha dichiarato, evidenziando il suo desiderio di proteggere i membri più vulnerabili della sua parrocchia.

I carabinieri, ora attivamente impegnati nell’indagine, hanno riscontrato che l’uomo ripreso nel video non è attualmente presente nei database delle forze dell’ordine, aumentando la difficoltà nel rintracciarlo. Questo aspetto solleva interrogativi su come episodi del genere possano accadere in spazi considerati sacri e sicuri.

Le parole di Don Ignazio risuonano con un profondo senso di responsabilità e rassegnazione, mentre desidera fermamente che il ladro possa comprendere le conseguenze del suo atto.

Il significato del furto per la comunità

La sottrazione di questa somma di denaro ha avuto un impatto significativo non solo sulla chiesa, ma anche sulle persone in difficoltà che beneficiano delle opere di carità realizzate dalla comunità. “Mi dispiace che questa persona non si sia resa conto che quanto ha rubato sarebbe servito per aiutare gli ultimi della comunità,” dichiara Don Ignazio, mettendo in luce la profonda connessione esistente tra la chiesa e gli individui in situazioni precarie.

Le somme raccolte, infatti, sono destinate a sostenere iniziative locali che hanno un’importanza vitale nel contesto delle fragilità sociali ed economiche. Dall’assistenza a famiglie in difficoltà all’organizzazione di eventi di sostegno, ogni euro sottratto rappresenta un’opportunità di empatia perduta e un passo indietro nel cammino verso il miglioramento delle condizioni di vita di molti.

Questo episodio di furto, pertanto, non è solo un reato da perseguire, ma una chiamata all’azione per tutti i membri della comunità, un invito a riflettere sull’importanza della solidarietà e sulla necessità di proteggere coloro che sono più vulnerabili.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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