Ghiacciai in svizzera: la stagione estiva segna la più alta perdita di ghiaccio mai registrata

L’estate 2023 ha visto una drammatica perdita del 2,5% dei ghiacciai svizzeri, la più alta mai registrata, a causa di temperature elevate e polvere sahariana, con gravi implicazioni ambientali e socio-economiche.
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Ghiacciai in svizzera: la stagione estiva segna la più alta perdita di ghiaccio mai registrata - Gaeta.it

L’estate del 2023 ha rappresentato un duro colpo per i ghiacciai svizzeri, evidenziando l’impatto preoccupante dei cambiamenti climatici. Le temperature eccezionalmente elevate di luglio e agosto, insieme agli effetti della sabbia sahariana, hanno causato una drastica diminuzione del volume di ghiaccio. Gli esperti dell’Accademia svizzera delle Scienze hanno riportato che le perdite sono state le maggiori dalla nascita delle misurazioni, contribuendo a un quadro allarmante per l’ambiente alpino.

Le cause del drastico ritiro dei ghiacciai svizzeri

I ghiacciai svizzeri hanno subito una perdita media del 2,5% del loro volume nella recente stagione estiva. Questo evento, descritto dagli scienziati come la “maggiore perdita di ghiaccio registrata dall’inizio delle misurazioni”, è stato influenzato da una combinazione di fattori atmosferici e climatici estremi. Le temperature elevate di luglio e agosto hanno giocato un ruolo cruciale, portando a un notevole scioglimento. Nonostante le nevicate abbondanti di giugno, il caldo intenso ha vanificato gran parte del guadagno di ghiaccio accumulato.

La situazione è stata ulteriormente complicata dalla polvere sahariana, trasportata dai venti e depositata sui ghiacciai. Questo strato di sabbia giallo-rossa ha contribuito ad aumentare l’assorbimento del calore, intensificando il già critico riscaldamento dei ghiacciai, a causa dei suoi effetti di riscaldamento sul ghiaccio. Come evidenziato dalla rete Glamos, che monitora la salute dei ghiacciai in Svizzera, molti punti di misurazione hanno registrato perdite di oltre un metro di ghiaccio.

Impatto climatico e futuro dei ghiacciai

A oggi, la Svizzera ospita il maggior numero di ghiacciai in Europa, ma il continuo ritiro di queste masse di ghiaccio ha serie implicazioni per l’ambiente e il clima in generale. Negli ultimi due anni, gli esperti hanno segnalato un calo complessivo di oltre il 10% del volume totale dei ghiacciai. La retrocessione delle lingue glaciali e la loro disintegrazione sono diventate fenomeni comuni, riflettendo un trend che si osserva da anni.

Il rapporto dell’Accademia svizzera delle Scienze ha evidenziato come le precipitazioni nevose di inverno non siano state sufficienti a compensare le perdite estive. Nonostante un 30% in più di accumulo nevoso rispetto ai livelli normali, il calore estivo ha rapidamente ridotto il volume. Gli scienziati avvertono che la situazione è destinata a peggiorare se non si adottano misure decisive per affrontare le cause dei cambiamenti climatici.

Conseguenze per l’ecosistema e la società

La scomparsa dei ghiacciai ha conseguenze significative non solo per l’ambiente naturale ma anche per le comunità locali e l’economia. I ghiacciai svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere il bilancio idrico delle regioni alpine, contribuendo a rifornire fiumi e laghi. La loro perdita compromette l’approvvigionamento idrico, che è cruciale per l’agricoltura, l’industria e il turismo. Le valli alpine, a loro volta, subiscono un aumento del rischio di eventi estremi come frane e inondazioni, a causa del permafrost che si scioglie.

Inoltre, la continua riduzione dei ghiacciai potrebbe anche influenzare le attività turistiche, tradizionalmente legate agli sport invernali e all’escursionismo. La diminuzione delle masse glaciali potrebbe portare a un ripensamento dell’offerta turistica in queste aree e spingere le autorità locali a trovare nuove strategie per garantire sostenibilità e prosperità economica.

La situazione attuale dei ghiacciai svizzeri rappresenta, quindi, non solo una crisi ambientale, ma anche un urgente richiamo all’azione per salvaguardare queste importanti risorse naturali per le generazioni future.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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