La recente uscita di The Apprentice ha sollevato discussioni e polemiche, specialmente a causa delle critiche espresse da Donald Trump nei confronti del film. Il regista Ali Abbasi ha colto l’occasione per rispondere all’ex presidente, sfruttando l’attenzione mediatica generata dalla controversia. Questo biopic, che racconta il legame tra un giovane Trump e il suo avvocato Roy Cohn, ha debuttato negli Stati Uniti con risultati al botteghino molto deludenti, aprendo il dibattito sulla sua ricezione critica e sull’influenza della politica nel mondo del cinema.
La risposta del regista Ali Abbasi
Ali Abbasi, il regista danese-iraniano di The Apprentice, ha reagito alle affermazioni di Trump, sottolineando che, nonostante il flop commerciale, il film ha riscosso un interesse superiore rispetto agli eventi pubblici dell’ex presidente. Nella sua dichiarazione, Abbasi ha messo in luce l’ironia della situazione, affermando che il pubblico settimanale del film ha superato quello dei comizi di Trump, suggerendo che l’attenzione suscitata dalla critica non è da sottovalutare.
Abbasi ha invitato Trump a un dialogo diretto, esprimendo la sua disponibilità a discutere i temi del film e le affermazioni dell’ex presidente. La provocazione di Abbasi sembra voler far emergere una discussione più ampia sui diversi approcci narrativi usati nel rappresentare figure politiche controverse come Trump e Cohn, specialmente considerando l’impatto che queste storie possono avere nel contesto attuale.
Le affermazioni di Trump sul film
Non si è fatta attendere la reazione di Donald Trump, che ha definito The Apprentice “un film falso e privo di classe”. In un post sul suo canale Truth Social, l’ex presidente ha descritto il biopic come un “colpo basso” e un “attacco diffamatorio” verso la sua persona. Trump ha inoltre sollevato preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione, criticando la possibilità che il team del film possa comunicare liberamente senza conseguenze.
Il post di Trump tocca anche aspetti personali, come il ricordo della sua ex moglie Ivana, descritta come “una donna gentile e meravigliosa”. Le sue parole evidenziano un accenno di nostalgia, ma anche un tentativo di distogliere l’attenzione dalle critiche rivolte al film, sottolineando il legame che aveva con lei. Questa parte del messaggio sembra un tentativo di consolidare la sua immagine pubblica nel mezzo di un attacco percepito.
Le controversie legali e la scelta del cast
The Apprentice ha dovuto affrontare una serie di difficoltà legali, tra cui avvisi di diffida da parte della campagna repubblicana, in risposta alla rappresentazione di eventi controversi legati alla vita di Trump e al suo matrimonio con Ivana. Un tema centrale del film è il divorzio tra Trump e Ivana, durante il quale la ex moglie ha accusato l’ex presidente di violenza domestica, affermazioni che sono state successivamente ritrattate. Questi eventi hanno creato un clima di tensione e sfiducia, rendendo la distribuzione del film più complicata.
Nel cast, si distingue Maria Bakalova, che interpreta Ivana, importante figura nella vita di Trump. L’attrice bulgara, già candidata agli Oscar per il suo ruolo in Borat: Subsequent Moviefilm, è stata scelta da Abbasi per il suo talento e per la capacità di esprimere la complessità del personaggio. Abbasi ha lodato Bakalova, riconoscendo la sua intelligenza e la sua abilità nell’incarnare le sfide morali della storia, ponendola al centro della narrazione e cercando di dare voce a uno dei momenti più controversi della vita di Trump.
In questo contesto, il film si trasforma in un campo di battaglia non solo per raccontare una storia personale, ma anche per esplorare temi più ampi legati alla verità, alla rappresentazione e all’immaginario collettivo.
Ultimo aggiornamento il 15 Ottobre 2024 da Sofia Greco