Grande successo per il convegno al Castello dell’Aquila: celebrazione del Mammut a 70 anni dal ritrovamento

Convegno al Castello dell’Aquila celebra il settantesimo anniversario del ritrovamento del Mammut, promuovendo la divulgazione scientifica e l’inclusività attraverso modelli tattili e approfondimenti paleontologici.
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Grande successo per il convegno al Castello dell'Aquila: celebrazione del Mammut a 70 anni dal ritrovamento - Gaeta.it

Importante evento al Castello cinquecentesco dell’Aquila, dove un convegno dedicato al settantesimo anniversario del ritrovamento del Mammut ha registrato una notevole affluenza di pubblico. Questa iniziativa, organizzata dal Museo Nazionale d’Abruzzo , ha offerto l’occasione di discutere rilevanti aspetti scientifici riguardanti l’evoluzione ambientale del Pleistocene, rivelando l’impatto sociale e culturale delle scoperte paleontologiche.

Un momento di riflessione scientifica

Nel corso del convegno, specialisti del settore hanno presentato i più recenti studi e analisi riguardanti il Mammut, il suo habitat e il contesto ecologico del Quaternario. Tra i relatori figuravano esperti universitari e ricercatori, come la paleontologa Maria Adelaide Rossi e il geologo Silvano Agostini, i quali hanno esposto nuove evidenze suggerite da recenti scoperte e ricerche. Le relazioni, già attese con interesse, verranno pubblicate nei prossimi mesi in un volume che raccoglierà gli interventi e le riflessioni emerse durante l’evento.

La celebrazione del settantenario non si limita solo all’aspetto paleo-scientifico, ma rappresenta anche un’importante opportunità di sensibilizzazione per la società. Infatti, il MUNDA ha come obiettivo promuovere la divulgazione scientifica, attirando l’attenzione del pubblico su temi di ricerca di grande attualità e rilevanza.

Un progetto di inclusività e divulgazione culturale

Una delle iniziative complementari al convegno è stata l’introduzione di modelli tattili del Mammut, progettati per rendere il patrimonio culturale accessibile a un pubblico più ampio, incluse le persone con disabilità visive. Questo progetto di inclusività è parte di un impegno più ampio del MUNDA per garantire che la cultura e la scienza siano fruibili da tutti.

Inoltre, l’anno del settantesimo anniversario ha visto un’azione significativa anche in ambito di comunicazione e diffusione del sapere, con l’emissione di un annullo filatelico commemorativo. Queste attività non solo promuovono la storia del Mammut, ma contribuiscono anche a formare una maggiore consapevolezza intorno al patrimonio culturale locale. La formazione del personale che accompagna i visitatori è un altro passo che il museo ha intrapreso, per migliorare l’esperienza e la comprensione delle collezioni esposte.

La memoria di una pioniera della paleontologia

Fra gli interventi significativi durante il convegno, è stato dedicato un momento a ricordare Angiola Maria Maccagno, la prima paleontologa a studiare il fossile del Mammut alla data del ritrovamento. Questo tributo, curato da Raffaele Sardella e Michele Macrì, ha sottolineato l’importanza di riconoscere il contributo delle figure storiche nel campo della scienza e della ricerca.

Altri relatori del convegno, come Domenico Cosentino, Donatella Magri, Maria Rita Palombo e Leonardo Della Salda, hanno offerto approfondimenti ed analisi sui vari aspetti geologici e palaeontologici del territorio aquilano nel Quaternario. Sono emersi spunti di riflessione sull’importanza di preservare e studiare il nostro passato per comprendere le dinamiche ecologiche odierne e future.

L’evento ha rappresentato un connubio tra scienza, cultura e inclusività, ponendo l’accento sui valori della condivisione della conoscenza e della responsabilità sociale legata alla ricerca scientifica.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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