Carmelo Miano, il noto hacker siciliano arrestato dalla Polizia Postale, sta affrontando la sua battaglia legale in questa fase delicata del procedimento. L’avvocato difensore, Gioacchino Genchi, ha presentato un’istanza al Riesame di Napoli per richiedere la modifica della misura cautelare del carcere. L’azione legale, che giunge in seguito a indagini approfondite coordinate dalla Procura di Napoli, si concentra sulla necessità di riesaminare le evidenze concordate e i pericoli emersi in relazione a Miano.
Dettagli sulla richiesta di attenuazione
L’istanza depositata dall’avvocato Genchi rileva una serie di motivi per cui si chiede una revisione della custodia cautelare. In primo luogo, il legale contestualizza l’insussistenza del pericolo di fuga che potrebbe giustificare una tale misura. Inoltre, l’avvocato sottolinea l’assenza del rischio di inquinamento delle prove e la possibilità di reiterazione dei reati per cui Miano è accusato. Tali reati comprendono l’accesso abusivo aggravato a sistemi informatici e la diffusione di malware e programmi software, reati compiuti in concorso con altri soggetti.
La strategia difensiva di Genchi si concentra sull’interpretazione della normativa vigente, enfatizzando che le evidenze a carico di Miano non confermano la gravità della misura cautelare imposta. Presentando argomentazioni dettagliate e giuridicamente motivabili, l’avvocato cerca di dimostrare che le preoccupazioni sollevate dall’accusa non sono supportate da elementi concreti sufficienti per mantenere il suo assistito in stato di detenzione.
Procedimenti legali pendenti e restituzione delle prove
Oltre alla richiesta di attenuazione della misura cautelare, Miano deve affrontare un procedimento per riciclaggio che pende a Gela dal 2021. In questo contesto, l’avvocato Genchi ha ottenuto un’importante vittoria legale: la Procura ha disposto la restituzione a Miano delle copie forensi degli hard disk che erano stati sequestrati dalla Guardia di Finanza in precedenza. Questo provvedimento è avvenuto attraverso una richiesta avanzata dal legale al pubblico ministero titolare del fascicolo, sollievo che potrebbe rivelarsi cruciale per la difesa del suo cliente in vista delle future udienze.
Il caso si complica ulteriormente con i dettagli relativi agli accessi non autorizzati effettuati da Miano. Come riportato dal legale, il 24enne sarebbe stato coinvolto negli accessi ai sistemi informatici collegati a caselle email di magistrati che seguivano le indagini. Genchi ha quindi avanzato un ulteriore argomento a favore del suo assistito, sostenendo la competenza territoriale e funzionale, chiedendo il trasferimento degli atti alla Procura di Perugia.
Interrogatorio di garanzia e ammissioni di colpa
L’aspetto più rilevante di questa situazione è rappresentato dall’interrogatorio di garanzia a cui Miano è stato sottoposto recentemente. Durante questo incontro, l’hacker ha ammesso la responsabilità per accessi non autorizzati ai server di diverse istituzioni pubbliche, tra cui quello del Ministero della Giustizia e di varie aziende italiane di rilievo. Le ammissioni di Miano, sebbene forniscano un quadro chiaro delle sue azioni, pongono anche interrogativi sulla gestione delle prove e sulla correlazione di questi atti con le accuse mosse nei suoi confronti.
Ora, si attende con interesse la decisione del giudice per le indagini preliminari di Napoli riguardo alla richiesta presentata dalla difesa. A seconda dell’esito di questa valutazione, il futuro giuridico di Carmelo Miano potrebbe subire sostanziali cambiamenti, influenzando sia la sua posizione attuale che gli ulteriori sviluppi nel contesto delle accuse contro di lui.
Le prossime settimane saranno determinanti per la risoluzione di questo caso complesso e le conseguenze da esso derivanti per le autorità coinvolte e per la sicurezza informatica nazionale.
Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina