Il 2 novembre segna la scadenza del mandato di Mario Epifani come direttore del Palazzo Reale di Napoli. In una lettera aperta diffusa attraverso i canali social, Epifani analizza il suo quadriennio di lavoro, iniziato in un periodo di chiusura forzata a causa della pandemia e che culmina con una riapertura festiva dei musei. Questo articolo esplora i punti salienti del suo operato, evidenziando i risultati ottenuti e l’importanza del Palazzo Reale nel contesto culturale della città.
Un inizio difficile e una chiusura festosa
Mario Epifani è entrato in carica il 2 novembre 2020, proprio nel momento in cui la pandemia da Covid-19 portava alla chiusura di musei e luoghi di cultura in tutta Italia. Un inizio “in un silenzio irreale”, come lo stesso direttore descrive, che avrebbe rappresentato una sfida senza precedenti. I suoi sforzi si sono concentrati nel cercare di rivitalizzare il Palazzo e restituirgli il suo prestigio e la sua identità storica.
A conclusione del suo mandato, Epifani sottolinea con soddisfazione il significato delle due giornate di apertura gratuita dei musei che si terranno il 5 e il 6 novembre. Questi eventi, accogliendo migliaia di visitatori, testimoniano l’interesse crescente per il Palazzo. Questo forte afflusso di pubblico rappresenta non solo una chiusura positiva per il suo quadriennio, ma anche una dimostrazione del lavoro svolto negli anni precedenti per attrarre visitatori da Napoli e oltre.
Riconoscibilità e eventi internazionali
Uno dei principali obiettivi dichiarati di Epifani è stato quello di riportare il Palazzo Reale alla ribalta come un’istituzione culturale di rilevanza internazionale. Nel suo messaggio, evidenzia come la residenza reale, un tempo poco conosciuta anche dagli stessi napoletani, sia diventata simbolo della città e meta di eventi di grande prestigio. Tra gli eventi significativi si annoverano i recenti G20 e il Summit dei Ministri della Cultura del Mediterraneo, affermazione di come il Palazzo sia stato scelto come sede per incontri di alto livello.
Questa trasformazione ha richiesto un perspicace lavoro di promozione e valorizzazione non solo del Palazzo stesso, ma anche dell’intera storia e cultura napoletana. Attraverso strategie mirate, il Palazzo Reale ha riacquistato non solo la sua importanza storica, ma è diventato un centro pulsante di attività e iniziative culturali, attirando l’attenzione di turisti e studiosi da tutto il mondo.
Risultati numerici e crescita esponenziale
Il direttore non tarda a fornire un’analisi dettagliata dei risultati conseguiti nel suo mandato. Nel 2023, il Palazzo ha raggiunto oltre 435mila visitatori, un incremento significativo del 27% rispetto all’anno precedente. Gli incassi complessivi hanno superato 1 milione e 700 mila euro, posizionando il Palazzo tra i primi dieci musei in Italia per crescita di affluenza e introiti.
Questo è un risultato notevole, specialmente se comparato ai 272mila visitatori del 2019, anno in cui il Palazzo occupava il 26° posto nella classifica dei musei più visitati. A distanza di pochi anni, il museo è salito al 19° posto, un segnale chiaro di un rinnovato interesse pubblico e di una strategia di comunicazione efficace.
Infrastrutture, spazi e mostre
Epifani ha inoltre sottolineato il recupero e la valorizzazione di spazi storici all’interno del Palazzo. Nuove aree, come la Galleria del Genovese e l’Androne delle Carrozze, sono state riaperte al pubblico. Il direttore ha inaugurato tre nuovi spazi espositivi permanenti, inclusi il Museo Caruso e il Museo della Fabbrica, rendendo il Palazzo una destinazione ricca di offerte culturali.
Viene evidenziato l’importante lavoro di restauro in atto, incluso quello dello Scalone d’onore e il Giardino Romantico, che sarà completato nei prossimi mesi. In aggiunta, la dimora storica di Villa Pignatelli è stata accorpata sotto l’amministrazione del Palazzo, amplificando l’impatto culturale dell’istituzione stessa.
Molti di questi progetti sono stati finanziati dai fondi assegnati dal Ministero della Cultura, un chiaro esempio di come la sinergia tra istituzioni possa portare a significativi miglioramenti nel patrimonio culturale della città.
Un saluto al pubblico e l’impatto culturale di un mandato
Nel termine della sua lettera, Epifani esprime gratitudine ai napoletani e ai turisti, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel far conoscere il Palazzo nel mondo. Questa interazione con il pubblico è stata cruciale per innalzare il profilo del Palazzo, trasformandolo in un luogo di scoperta e apprendimento che incarna la ricca storia di Napoli.
Questa conclusione rappresenta non solo la fine di un percorso, ma l’inizio di un nuovo capitolo per il Palazzo Reale di Napoli, pronto a continuare la sua missione di far brillare la cultura e la storia in un contesto sempre più globale.
Ultimo aggiornamento il 1 Novembre 2024 da Donatella Ercolano