Il carrello della spesa in Italia: diminuiscono i volumi dei prodotti locali, ma cresce il fatturato

L’analisi dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy evidenzia un calo dei volumi di vendita ma un aumento del fatturato per i prodotti con marchio di italianità, riflettendo nuove tendenze nei consumi.
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Il carrello della spesa in Italia: diminuiscono i volumi dei prodotti locali, ma cresce il fatturato - Gaeta.it

La recente analisi dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy rivela un quadro interessante e complesso del mercato alimentare italiano. Nonostante il calo dei volumi di vendita per i prodotti con presunto marchio di italianità, il fatturato complessivo di questi articoli è aumentato, segnalando un evidente paradosso. Con oltre 26.500 prodotti analizzati, il report mette in luce i cambiamenti nei consumi e le tendenze attuali del settore, evidenziando l’importanza della percezione di italianità nelle scelte dei consumatori.

Calo dei volumi e crescita del fatturato

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio, nel canale supermercati e ipermercati il numero totale di prodotti che promuovono la loro italianità ha registrato una diminuzione del 4,5% in termini di volumi dall’anno scorso. Tuttavia, questo non ha influito negativamente sul fatturato, che ha visto un incremento del 7,4%, superando la soglia degli 11,3 miliardi di euro. Questo fenomeno suggerisce che i consumatori, pur acquistando quantità inferiori, tendono a investire di più in prodotti percepiti come di qualità superiore o maggiormente autentici. È fondamentale notare che i prodotti caratterizzati da indicazioni chiare di italianità, come quelli che riportano l’etichetta “100% italiano” o presentano immagini evocative della bandiera nazionale, continuano a essere molto ricercati, costituendo il 27,7% delle oltre 139.000 referenze esaminate.

Marchi di italianità e loro impatto

Lo studio ha anche identificato il tipo di claim che ha maggiormente attratto l’attenzione dei consumatori. La bandiera tricolore risulta essere il simbolo più comunemente utilizzato, presente su 15.433 prodotti. In termini di crescita, il bollino DOP ha mostrato la maggiore espansione, con un incremento del 9,1% e un sell-out che ha raggiunto 716 milioni di euro. Non solo, il bollino DOP è l’unico claim tra gli otto monitorati ad aver registrato un aumento delle vendite in volume, con un incremento dell’1,6%. Questi dati mostrano chiaramente come il consumatore italiano stia rispondendo positivamente a segni distintivi di qualità e tutela, associando tali prodotti a una certa fiducia e tradizione.

Differenziali regionali nel mercato alimentare

Un altro aspetto significativo emerso dallo studio riguarda il mercato regionale. Ben 10.420 prodotti alimentari venduti nella grande distribuzione portano indicazioni relative alla loro origine regionale. Nel 2023, questo paniere ha visto un valore in crescita del 5,2%, superando i 3 miliardi di euro, nonostante un calo del 3,7% in termini di volume. È importante notare che tutte le regioni italiane hanno registrato un incremento del fatturato, con alcune di esse che hanno conseguito aumenti a doppia cifra. Tra queste, il Molise ha mostrato la crescita più impressionante, con un +17,3%. Altre regioni come Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta e Basilicata hanno anch’esse segnato crescite significative, specialmente quelli con vendite in volume in aumento.

Le regioni leader nel fatturato

Infine, osservando il fatturato totale, la classifica delle regioni in termini di prodotti alimentari con indicazioni in etichetta vede il Trentino-Alto Adige salire al primo posto con oltre 406 milioni di euro. Segue la Sicilia, che mantiene una posizione di rilevanza nel contesto alimentare nazionale, mentre il Piemonte si colloca al terzo posto. Questi dati non solo illustrano le dinamiche interne al mercato alimentare, ma forniscono anche spunti preziosi per comprendere le strategie di marketing e vendita necessarie per affrontare le sfide attuali.

Il panorama alimentare italiano si rivela quindi complesso: i consumatori sono più selettivi e informati, ponendo una crescente attenzione a qualità e origine.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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