Il caso delle paratie a Pescara: un’opera incompiuta e la mancanza di prevenzione

La gestione inadeguata delle paratie a Pescara, tra promesse disattese e ritardi, espone la città a rischi crescenti di inondazioni e mette in discussione le responsabilità politiche locali.
Il Caso Delle Paratie A Pescar Il Caso Delle Paratie A Pescar
Il caso delle paratie a Pescara: un'opera incompiuta e la mancanza di prevenzione - (Credit: abruzzolive.it)

La questione delle paratie a Pescara è un episodio emblematico di una pianificazione urbana inadeguata. Negli ultimi 14 anni, il progetto ha visto un susseguirsi di promesse e ritardi, con il rischio crescente di eventi atmosferici estremi in una regione vulnerabile. Questo articolo esplora la storia delle paratie, il loro stato attuale, e le implicazioni della cattiva gestione e delle responsabilità politiche.

La storia delle paratie: un investimento trascurato

Il cammino delle paratie per la sponda destra del fiume Pescara inizia ufficialmente nel 2015 con la firma di un accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Abruzzo. L’obiettivo era chiaro: proteggere il territorio dalle inondazioni, un problema cronico, soprattutto durante forti piogge. Tuttavia, nonostante un finanziamento complessivo di 900.000€, i lavori non si sono conclusi nemmeno dopo un anno e mezzo dall’inizio. Questo significa che il costo per ogni paratia, due pedonali e quattro carrabili, ammonta a circa 150.000€.

Il contratto stipulato prevedeva anche un periodo di manutenzione biennale per le strutture, ma i problemi sono emersi ben prima della scadenza. Nel 2019, la gestione delle opere viene affidata alla ditta Elettromeccanica Futura Srl, tramite un incarico di poco meno di 20.000€. Tuttavia, a partire dal 2020, non sono emerse ulteriori notizie su manutenzioni, esponendo la città al rischio di eventi disastrosi, come accaduto nel 1934, quando il quartiere attorno al Duomo di San Cetteo finì sott’acqua.

Le conseguenze della mancata manutenzione

La trascuratezza nella gestione delle paratie ha creato un allarmante contesto di insicurezza per i cittadini di Pescara. La combinazione di forti acquazzoni e paratie inadeguate solleva preoccupazioni tanto per la sicurezza quanto per l’efficacia delle misure preventive adottate finora. La relazione generale del “Piano di Protezione Civile” presenta 45 pagine di buone intenzioni, ma nella pratica queste risultano disattese, portando a una precarietà che potrebbe costare vite umane in caso di disastri naturali.

In aggiunta alle paratie, l’assenza di un’app denominata “infoprof Pescara 2.0” ha ulteriormente complicato il panorama della comunicazione e dell’informazione civica. Gli aggiornamenti riguardanti la sicurezza, disponibili attraverso l’app “Municipium”, sembrano fermi al 2021, un chiaro segnale di disinteresse e inefficacia da parte dell’amministrazione civica.

Critiche e responsabilità politiche

Le recenti dichiarazioni di Massimiliano Di Pillo, capogruppo della lista “Pettinari Sindaco”, evidenziano le responsabilità politiche di chi ha governato Pescara negli ultimi cinque anni. Secondo Di Pillo, l’attuale amministrazione ha abbandonato la cura delle strutture cruciali per la sicurezza della popolazione, privando i cittadini di informazioni vitali. Durante la Commissione “Politiche Sociali”, l’Assessore Massimiliano Pignoli ha cercato di difendere la situazione attuale, ma le sue affermazioni sono state giudicate insoddisfacenti da molti membri della comunità.

Il tema si fa ancora più pressante considerando la prossimità della stagione autunnale, che storicamente porta con sé eventi atmosferici potenzialmente distruttivi. Gli interrogativi sulla futura gestione del “Piano di Protezione Civile” sono in agguato: chi si assumerà la responsabilità effettiva della sua attuazione e quali competenze possiede il tecnico chiamato a rivederlo? Queste domande sono fondamentali per garantire non solo la sicurezza della cittadinanza, ma anche la fiducia nelle istituzioni.

In vista dei prossimi mesi, caratterizzati da condizioni meteorologiche favorevoli a eventi eccezionali, è necessario che venga adottata una strategia proattiva, in grado di garantire la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sara Gatti

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie