La questione della sostenibilità del sistema pensionistico italiano continua a essere al centro di un acceso dibattito. Recentemente, l’ex ministra del Lavoro, Elsa Maria Fornero, e il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, si sono espressi sulla necessità di una riforma per garantire la stabilità finanziaria delle pensioni. Questo scambio di idee è avvenuto in occasione del forum Elle Active! 2024, un incontro dedicato a temi di rilevanza sociale, che ha visto la partecipazione di esperti e professionisti.
Il contributo di Elsa Maria Fornero
Durante il panel “Approfondire e ispirare Pensioni, child penalty, gender pay gap”, Elsa Fornero ha condiviso la visione che ha guidato la sua politica in merito alle pensioni. Ha messo in evidenza come la sua riforma non fosse motivata da intenti negativi, come spesso è stata percepita, ma fosse invece una necessità per garantire la sostenibilità economica del paese. Secondo l’economista, la sostenibilità delle pensioni è strettamente legata a fattori demografici e alla prosperità del mercato del lavoro. Fornero ha sottolineato l’importanza di approcciare questi temi con un sagace realismo, spostando l’attenzione sulle dinamiche demografiche e sulle crisi occupazionali che caratterizzano l’Italia.
Afferma che il riconoscimento dell’importanza della sua riforma da parte di figure come Fava rappresenta un passo importante verso una seria riflessione sulle politiche pensionistiche. La riforma, a suo avviso, deve essere vista come una necessità, non come una penalizzazione per le generazioni future. La sfida principale è quindi comprendere come supportare il sistema pensionistico per renderlo equo e funzionale nel lungo termine.
La visione di Gabriele Fava
Accanto alle parole di Fornero, Gabriele Fava, presidente dell’INPS, ha delineato la sua proposta per un sistema pensionistico sostenibile. Secondo lui, l’unica strada percorribile è quella di aumentare la base occupazionale. Fava ha messo in evidenza come un incremento dell’occupazione porti inevitabilmente a un maggior numero di contribuenti e, di conseguenza, a un aumento delle entrate per il sistema pensionistico. La sostenibilità del sistema, secondo Fava, non può prescindere dalla crescita del lavoro, che deve essere accompagnata da politiche a supporto delle aziende e delle forze occupazionali.
Nel suo intervento, ha evidenziato la necessità di instaurare un nuovo patto tra il settore pubblico e quello privato. Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale che il governo e gli enti pubblici si impegnino a supportare le imprese nella loro crescita, facilitando un ambiente favorevole per le assunzioni e migliorando la coerenza tra stipendi e produttività. Questi aspetti sono cruciali per garantire un futuro di stabilità e sicurezza economica.
Fava ha concluso il suo intervento sottolineando come, aumentando i contributi e i contribuenti attraverso politiche di crescita occupazionale, si possa davvero puntare a un sistema pensionistico duraturo e sostenibile. Questo approccio, a suo giudizio, rappresenta la vera ricetta per affrontare le sfide future legate al welfare e ai diritti dei lavoratori.
Sostenibilità e sfide future
Il dibattito sollevato da Fornero e Fava va ben oltre le singole riforme, toccando aspetti fondamentali per il futuro del modello previdenziale italiana. La necessità di un approccio integrato e multidimensionale per affrontare questioni come il gap di genere nel lavoro, il penalizzante child penalty e le disuguaglianze salariali è palese. Questi temi non solo richiedono attenzione immediata, ma anche una visione a lungo termine che possa garantire non solo la sostenibilità delle pensioni, ma anche un mercato del lavoro equo e giusto per tutte le generazioni.
La questione si complica ulteriormente se si considera l’impatto demografico e le trasformazioni in atto nella società contemporanea. Le politiche di isolamento o di rallentamento non possono garantire una soluzione adeguata alle sfide future. È imperativo costruire un sistema che non solo protegga coloro che sono già nel mercato del lavoro, ma anche che faciliti l’ingresso di nuove generazioni, in modo da rafforzare il tessuto sociale e garantire un equo trattamento per tutti.
Ultimo aggiornamento il 9 Novembre 2024 da Sofia Greco