Il ruolo segreto del Pentagono nel conflitto israelo-palestinese: invio di commando per la ricerca ostaggi

Il conflitto tra Israele e Hamas si intensifica dopo l’attacco del 7 ottobre, con il Pentagono che invia commando americani per supportare operazioni di ricerca ostaggi e caccia ai leader di Hamas.
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Il ruolo segreto del Pentagono nel conflitto israelo-palestinese: invio di commando per la ricerca ostaggi - (Credit: www.adnkronos.com)

Dopo l’attacco del 7 ottobre, il conflitto tra Israele e Hamas ha raggiunto un nuovo livello di complessità, attirando l’attenzione della comunità internazionale. Recenti rivelazioni hanno messo in luce il coinvolgimento diretto del Pentagono nelle operazioni israeliane per la ricerca degli ostaggi. Secondo fonti del New York Times, funzionari statunitensi hanno confermato che commando americani sono stati inviati in Israele, insieme a membri delle forze di intelligence, per supportare le operazioni sul campo.

L’invio dei commando americani in Israele

Il 7 ottobre segna una data cruciale nell’evoluzione del conflitto israelo-palestinese. A seguito dell’attacco, il Pentagono ha preso la decisione di inviare decine di commando in Israele per supportare le forze locali nella ricerca degli ostaggi. Questa operazione è stata condotta in segreto, con l’obiettivo di garantire la sicurezza degli individui rapiti. I funzionari statunitensi hanno descritto come, fin dai primi giorni del conflitto, le forze americane siano state impegnate non solo nella ricerca degli ostaggi, ma anche nella caccia ai leader di Hamas.

Le autorità americane hanno sottolineato che, sebbene non si attribuiscano il merito delle operazioni israeliane, la loro intelligence ha avuto un ruolo significativo nella localizzazione di figure chiave all’interno dell’organizzazione palestinese. Il New York Times ha riferito che il comando americano è arrivato in un momento critico, quando la necessità di informazioni affidabili era essenziale per le forze israeliane.

La caccia ai leader di Hamas

Durante il conflitto, un focus particolare è stato posto sulla cattura o eliminazione dei leader di Hamas. Le forze statunitensi sono state coinvolte in missioni di intelligence che hanno facilitato l’individuazione di obiettivi strategici nel territorio controllato da Hamas. Secondo le fonti, gli ufficiali americani hanno collaborato attivamente con le Forze di Difesa Israeliane per trasmettere informazioni vitali utili alla pianificazione delle operazioni di attacco.

Un esempio significativo di questa cooperazione è stata l’operazione che ha portato all’uccisione di Yahya Sinwar, un leader di Hamas. Sebbene i vertici americani non abbiano rivendicato pubblicamente il successo di tale operazione, hanno confermato che l’intelligence fornita ha contribuito a tracciare i movimenti e le posizioni di Sinwar, facilitando l’azione dei commando israeliani.

L’uso dei droni e l’assistenza all’intelligence

Le forze speciali americane hanno messo in campo anche una flotta di droni Mq-9 Reaper, utilizzati per effettuare missioni di sorveglianza e raccolta di informazioni. Almeno sei di questi droni sono stati impiegati per localizzare ostaggi e fornire intelligence alle IDF. Le missioni hanno spesso portato a suggerimenti riguardanti non solo i luoghi in cui erano detenuti gli ostaggi, ma anche i nascondigli di leader di Hamas.

Questa strategia di sorveglianza ha permesso di ottenere informazioni preziose su potenziali vie di fuga e sul movimento delle forze nemiche. Gli ufficiali americani hanno confermato che la collaborazione tra intelligence statunitense e israeliana ha già portato al salvataggio di diversi ostaggi, in particolare un gruppo di quattro persone recuperate a giugno. Questa sinergia tra le forze americane e israeliane dimostra come il supporto strategico e tecnologico possa influenzare l’esito di operazioni sul campo in situazioni di conflitto.

Critiche e sostegno all’intelligence

Da più di un anno, il dibattito riguardante il sostegno degli Stati Uniti a Israele si è incentrato sulle forniture di armi e munizioni. Tuttavia, il ruolo dell’intelligence ha spesso ricevuto meno attenzione, nonostante la sua importanza cruciale. La possibilità di localizzare e recuperare ostaggi, così come l’accurata individuazione di obiettivi nemici, ha trasformato il consenso intorno alle operazioni militari israeliane e ha messo sotto i riflettori l’efficacia del supporto americano.

Le critiche sono state mosse rispetto all’uso di armi americane nel conflitto, ma la necessità di un sostegno intelligence, che comprende anche la raccolta di dati e analisi strategiche, è diventata sempre più evidente. Il recente salvataggio di ostaggi operato dai commando israeliani ha dimostrato che, al di là dell’armamento, le informazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto significativo sulle dinamiche del conflitto.

La sinergia tra le forze americane e israeliane continua a essere al centro dell’attenzione, evidenziando un legame complesso e strategico nell’affrontare le sfide della sicurezza nel Medioriente.

Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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