Il silenzioso dominio della mafia in Italia: un intervento di Pietro Grasso

Pietro Grasso avverte sulla persistente infiltrazione mafiosa nell’economia italiana, evidenziando il rischio per i settori vulnerabili e l’importanza di una collaborazione tra istituzioni e comunità per contrastare queste dinamiche.
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Il silenzioso dominio della mafia in Italia: un intervento di Pietro Grasso - (Credit: www.ansa.it)

L’argomento della mafia in Italia sembra essere passato in secondo piano, dando l’impressione che tali organizzazioni siano scomparse. Tuttavia, secondo esperti nel settore, si tratta di una strategia di occultamento che consente alle mafia di infiltrarsi in ambiti economici e imprenditoriali senza destare sospetti. Durante un recente evento a Monsampolo del Tronto, Pietro Grasso, ex procuratore antimafia ed ex presidente del Senato, ha sottolineato la persistenza di queste organizzazioni e il loro impatto sull’economia locale. L’incontro, organizzato da Conad Adriatico, ha acceso i riflettori sulla problematica dell’innovazione e dell’imprenditorialità in un contesto segnato dall’infiltrazione mafiosa.

Il contesto mafioso nelle regioni italiane

Pietro Grasso ha messo in evidenza la presenza delle organizzazioni mafiose nelle zone servite da Conad Adriatico, che comprendono Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Albania e Kosovo. Le sue affermazioni si basano su relazioni fornite dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Direzione Nazionale Antimafia, che segnalano un’infiltrazione profonda nell’economia locale. Grasso ha spiegato come le mafie tendano a concentrarsi su settori vulnerabili, come l’agricoltura, dove è più facile esercitare un controllo clandestino. Le criminalità organizzate si approfittano della filiera della distribuzione agricola per riciclare denaro e alterare i prezzi, con una particolare attenzione a frutta e verdura.

Queste dinamiche sono particolarmente preoccupanti, poiché le mafie riescono a radicarsi nei mercati locali e a influenzare non solo il prezzo dei prodotti, ma anche l’approvvigionamento agricolo. Il maggior pericolo risiede nel fatto che il denaro riciclato attraverso piccole cooperative o mercati all’ingrosso consente alle organizzazioni mafiose di mantenere e ampliare il loro potere. Grasso ha fatto un appello ai gestori di supermercati, sottolineando la necessità di vigilanza e collaborazione per prevenire queste infiltrazioni.

Le strategie di infiltrazione delle mafie nel retail

Le catene di vendita al dettaglio e i piccoli supermercati possono fungere da facciata per attività illecite, lanciando dunque un allerta importante per coloro che operano nel settore. Grasso ha evidenziato come questi punti vendita siano spesso utilizzati dalle mafie per riciclare denaro proveniente da attività criminali, presentandosi come normali esercizi commerciali. La dinamica è pericolosa perché crea un ambiente in cui la legalità viene minata dall’interno, con conseguenze dirette per l’economia locale e le imprese sane.

Inoltre, secondo Grasso, l’assegnazione di appalti e la partecipazione ad aste pubbliche avviene in modo talvolta occulto, dove le mafie riescono a ottenere vantaggi significativi, manipolando le regole del gioco a loro favore. La strategia include cercare di dominare alcune filiere distributive, creando una rete che coinvolge diversi attori economici. Questo porta a un sistema dove la legalità viene ignorata, a vantaggio di pratiche illecite che danneggiano l’intero tessuto sociale.

Collaborazione transnazionale e patto per la legalità

Pietro Grasso ha anche toccato il tema della collaborazione tra mafia italiana e organizzazioni albanesi nei mercati balcanici, evidenziando l’importazione di prodotti ortofrutticoli a basso costo. Questa cooperazione non è solo limitata alla distribuzione, ma coinvolge anche pratiche illecite come sovrafatturazione e riciclaggio di denaro, spesso mascherando traffici di stupefacenti all’interno di carichi apparentemente legittimi.

Per affrontare questa situazione complessa, Grasso ha chiamato a un patto di collaborazione tra le classi dirigenti, il mondo politico, economico e le comunità locali. Secondo l’ex procuratore, è fondamentale unire le forze su basi etiche e pragmatiche per contrastare l’infiltrazione mafiosa. Combattere la mafia richiede un impegno condiviso, dove ognuno svolge il proprio ruolo nella promozione della legalità e nel rafforzamento della vigilanza contro le pratiche illecite. Solo così sarà possibile ridare credibilità e sicurezza al sistema economico italiano, tutelando il futuro delle prossime generazioni.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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