Il teatro nazionale di genova presenta un progetto innovativo tra prosa e opera

Il Teatro Nazionale di Genova presenta un doppio spettacolo che unisce prosa e opera, esplorando il tema del dubbio attraverso “Il giro di vite” di Henry James e l’opera di Britten.
Il Teatro Nazionale Di Genova Il Teatro Nazionale Di Genova
Il teatro nazionale di genova presenta un progetto innovativo tra prosa e opera - Gaeta.it

Il Teatro Nazionale di Genova si appresta a inaugurare un doppio spettacolo che mette in dialogo due forme artistiche, la prosa e l’opera, attraverso il capolavoro di Henry James. Sabato, al Teatro Ivo Chiesa, si terrà la prima di “Il giro di vite“, un adattamento teatrale che si accompagnerà all’opera di Benjamin Britten ispirata allo stesso racconto. Questa iniziativa, fortemente voluta dal direttore Davide Livermore, pone l’accento sul significato del dubbio e del libero arbitrio, riflessioni fondamentali nella cultura contemporanea.

Il significato del dubbio nella visione artistica di Livermore

Davide Livermore, noto per la sua peculiarità di amalgamare diverse forme d’arte, ha dichiarato l’importanza del dubbio come motore della ricerca e fondamento della democrazia. La sua visione per il Teatro Nazionale di Genova è quella di creare spazi aperti, dove il libero arbitrio possa prosperare e stimolare riflessioni profonde tra il pubblico. L’aderenza a queste convinzioni si riflette nell’approccio scelto per l’allestimento dei due spettacoli. La prima parte della serata vedrà in scena l’adattamento di “Il giro di vite“, romanzo gotico pubblicato nel 1898, che narra la storia di due bambini orfani, gli spettri dei loro tutori e le inquietudini di una nuova istitutrice. La narrazione è intrisa di un’atmosfera di tensione in cui il dubbio regna sovrano; infatti, il lettore rimane in bilico tra realtà e suggestione, un tema che Livermore intende esplorare anche nella sua mise en scène.

La trasposizione teatrale: un confronto tra realtà e illusioni

Il lavoro di Carlo Sciaccaluga, che si occupa dell’adattamento teatrale del romanzo, arricchisce la rappresentazione con riferimenti ad altre opere letterarie che abordano tematiche simili. La scelta di introdurre elementi shakespeariani da “Macbeth“, insieme alla ballata di Goethe come evanescente richiamo al terrore e alla morte, serve a rendere ancora più complessa e stratificata l’analisi della condizione umana, in particolare il tema del male e del non conciliarsi con la vita. Sciaccaluga sottolinea che “Il giro di vite” è una meditazione profonda sulla natura dell’innocenza e sull’ombra del male, argomenti che riflettono la fragilità dell’esistenza. Il pubblico sarà quindi invitato a confrontarsi con domande scomode e inquietanti, mentre lo spettacolo si snoda attraverso una narrazione avvolgente e inquieta.

L’opera di Britten: una scommessa musicale

A seguire, il pubblico assisterà a “The turn of the screw“, l’opera di Benjamin Britten che si basa sul romanzo di James. Diretta da Riccardo Minasi, l’Orchestra del Carlo Felice si esibirà in una performance che promette di essere intensa e suggestiva. L’opera mantiene il mistero e l’ambiguità del racconto originale, giocando sui contrasti tra la musica e il dramma narrato. Livermore ha esplicitamente cercato un punto di fusione tra la teatralità della prosa e l’emotività della musica, sottolineando che, sebbene ogni forma d’arte sia autonoma, la sinergia tra esse arricchisce ulteriormente l’esperienza del pubblico. L’intento è quello di creare un’esperienza immersiva, capace di suscitare riflessioni e reazioni emotive potenti.

Una distribuzione di talenti

La distribuzione dello spettacolo rivela la cura e l’attenzione riservata nella scelta degli artisti. Linda Gennari e Karen Gardeazabal vestiranno i panni dell’istitutrice nelle rispettive rappresentazioni, mentre i ruoli di Mirs. Grose, Peter Quint e Miss Jessel verranno interpretati da nomi affermati nel panorama culturale. Poiché le due opere sono collegate tematicamente, gli attori e i musicisti saranno chiamati ad una sinergia professionale che arricchirà ulteriormente la performance. Il lavoro delle due compagnie, Teatro Nazionale di Genova e Teatro Carlo Felice, rappresenta un’affermazione di un approccio innovativo capace di affascinare un pubblico sempre in cerca di nuove esperienze culturali.

Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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