Imprenditore pisano denunciato per truffa: venduta caldaia green mai esistita

Un imprenditore di Pisa è accusato di frode per aver venduto una caldaia a idrogeno mai realizzata, con indagini che hanno portato al sequestro di beni per 2 milioni di euro.
Imprenditore Pisano Denunciato Imprenditore Pisano Denunciato
Imprenditore pisano denunciato per truffa: venduta caldaia green mai esistita - Gaeta.it

Un caso di frodi ha sconvolto il panorama imprenditoriale italiano, coinvolgendo un imprenditore di Pisa che ha attuato una truffa vendendo una caldaia a idrogeno mai realizzata. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato al sequestro di beni per un valore stimato di circa 2 milioni di euro, provenienti dalla vendita di un prodotto pubblicizzato come innovativo e altamente tecnologico.

Indagini e misure cautelari

Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a un intervento decisivo, culminato nel sequestro preventivo di denaro, proprietà immobiliari e beni mobili. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro cinque fabbricati e 15 terreni situati tra Pisa e San Giuliano Terme, oltre a sette auto e una moto. L’imprenditore in questione ha anche visto bloccate le sue quote sociali, coinvolgendo anche la compagna, anch’essa indagata. Le accuse riguardano truffa, riciclaggio e autoriciclaggio, con l’imprenditore che si è rivelato un soggetto attivo in sei società di capitali, cinque delle quali operano nel settore della ricerca scientifica.

La caldaia a idrogeno: un sogno mai realizzato

Stando alle ricostruzioni fornite dalle autorità, l’imprenditore ha messo in atto una sofisticata campagna pubblicitaria, tanto su piattaforme online quanto su reti televisive. La caldaia era stata spacciata come un prodotto di avanguardia, capace di produrre idrogeno necessario al suo funzionamento e prometteva vantaggi economici significativi, compresi risparmi fino al 100% sui costi delle utenze domestiche. Gli annunci affermavano anche che il dispositivo fosse stato testato da docenti universitari e avesse ottenuto regolare brevetto.

Tuttavia, secondo le indagini della Guardia di Finanza, le asserzioni pubblicitarie sono risultate completamente fuorvianti. Non solo la caldaia non era neanche in fase di progettazione, ma l’imprenditore ha incassato ingenti somme da vari clienti in tutta Italia, raccogliendo anticipi per l’acquisto della caldaia e proponendo quote per far parte della sua società.

La truffa svelata: testimonianze e prove

Le indagini hanno permesso di raccogliere testimonianze e prove da parte di esperti del settore e clienti, dimostrando la falsità delle informazioni diffuse. È emerso che l’imprenditore aveva adottato pratiche ingannevoli per promuovere il suo prodotto, attribuendo falsamente caratteristiche e risultati a test mai effettuati. I docenti universitari, citati negli annunci, non erano a conoscenza di alcun esito positivo e la pubblicità rivelatasi fraudolenta ha generato lamentele da parte di clienti che attendevano i loro ordini in ritardo.

In risposta alle proteste, l’imprenditore ha persino creato lettere e email standard per placare i malcontenti, segno di una strategia organizzativa ben articolata e volta a mantenere l’apparenza di un’azienda operante, pur nascondendo la verità su un prodotto inesistente. La situazione ha colpito non solo i clienti truffati, ma ha sollevato interrogativi sulla solidità di certi imprenditori nel settore della tecnologia green.

Un caso che getta ombre su un settore sempre più in crescita e sulla necessità di vigilanza per proteggere i consumatori.

Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Sara Gatti

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie