Inchiesta su accessi abusivi a conti correnti: coinvolti politici e vip italiani

Un ex dipendente di Intesa Sanpaolo ha abusato di accessi a conti correnti di oltre 6.000 clienti, coinvolgendo figure pubbliche e sollevando gravi preoccupazioni sulla privacy e sicurezza dei dati sensibili.
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Inchiesta su accessi abusivi a conti correnti: coinvolti politici e vip italiani - Gaeta.it

Un’indagine della procura di Bari ha portato alla luce un caso di accessi abusivi a conti correnti di oltre 6.000 clienti da parte di un ex dipendente di Intesa Sanpaolo. I bersagli di questa vicenda includono figure di spicco come la premier Giorgia Meloni e molti altri membri di governo e personalità pubbliche. L’argomento sta sollevando molte preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati sensibili di alcune tra le persone più influenti del paese.

I dettagli dell’inchiesta

Stando a quanto riportato dal quotidiano Domani, l’ex dipendente della banca ha effettuato accessi indesiderati ai conti correnti di moltissime personalità, alcuni dei quali erano già noti, come ad esempio la sorella della Meloni, Arianna, la quale ricopre il ruolo di capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, e il suo ex compagno, il giornalista Andrea Giambruno. Non solo, anche i ministri Daniela Santanchè e Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa, e Giovanni Melillo, procuratore della Dna, sarebbero stati coinvolti.

Il funzionario, licenziato il 8 agosto, ha visto avviata un’indagine approfondita che potrà avere gravi ripercussioni legali, in quanto sembra che abbia infranto la riservatezza di dati estremamente sensibili riguardanti delle figure pubbliche. È stato aperto un procedimento disciplinare prima della sua espulsione dall’azienda, e l’attuale investigazione da parte della procura di Bari è in fase di sviluppo.

L’accesso ai dati bancari di queste personalità suscita interrogativi profondi e inquietanti. Per quale motivo un dipendente avrebbe dovuto accedere illegalmente a tali informazioni? Domani ha sottolineato che il numero di accessi sarebbe impressionante e, a differenza di quanto avvenuto nel caso delle fughe di notizie a Perugia, questo non pare collegato a segnalazioni della UIF o circostanze po’ più pubbliche come indagini legali in corso. Si tratta invece di informazioni molto più riservate, riguardanti i movimenti dei conti correnti.

L’ampiezza delle violazioni

Gli accessi, che si stima siano stati vicino ai settemila, sono avvenuti in un periodo compreso tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024. Questi dati si riferiscono a più di tremilacinquecento clienti distribuiti in 679 filiali della banca sparsi per tutto il territorio nazionale. Ciò implica un’invasione della privacy di una vasta gamma di individui, andando ben oltre i confini dei semplici utenti e toccando notevoli elementi della classe politica.

Fra gli altri nomi coinvolti nella fuga di dati ci sarebbero anche i governatori di due regioni italiane, Michele Emiliano e Luca Zaia. Non si fermano qui le personalità interessate, poiché la lista include anche procuratori e ufficiali dell’Arma e della Guardia di finanza, segnalando quindi un’ampia rete di violazioni e accessi non autorizzati.

Le verifiche iniziali sono state fatte dal personale di sicurezza della banca, che si è accorto che alcune attività sospette venivano effettuate in modo anomalo, dando così il via a ulteriori investigazioni sul caso.

Aspetti legali e futuri sviluppi

Ora la situazione è nelle mani della magistratura, la quale sta esaminando diverse implicazioni legali e possibili misure da adottare. Inoltre, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali dovrà vigilare sulla situazione, essendo stata presentata una denuncia da parte della banca. Il rispetto della privacy diventa un tema cruciale in questo contesto, soprattutto considerata la portata delle informazioni che sono state compromesse.

La serietà delle accuse e le conseguenze legali per l’ex dipendente potrebbero rappresentare un avvertimento per chiunque possa avere accesso a dati sensibili in futuro. L’impatto per la banca è significativo e la fiducia dei clienti potrebbe risentirne profondamente se non verranno affrontati tutti i punti oscuri e garantite le condizioni di protezione adeguate.

Il caso resta aperto e gli sviluppi rappresenteranno di certo un tema di discussione nelle prossime settimane, restando sotto osservazione da parte di media e opinione pubblica.

Ultimo aggiornamento il 10 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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