Incontro a Tor Tre Teste: le proposte per la rinascita della piazza dell’Acquedotto Alessandrino

Incontro a Tor Tre Teste tra associazioni locali e rappresentanti del Comune per discutere la riqualificazione della piazza dell’Acquedotto Alessandrino, evidenziando il degrado e la necessità di un progetto più ampio.
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Incontro a Tor Tre Teste: le proposte per la rinascita della piazza dell’Acquedotto Alessandrino - Gaeta.it

Presso l’impianto “Antonio Nori” a Tor Tre Teste si è tenuto un incontro significativo tra associazioni locali e rappresentanti del Comune di Roma e del V Municipio. Un’occasione per discutere di progetti di riqualificazione, tra cui uno particolarmente evocativo, quello della piazza dell’Acquedotto Alessandrino. Nel contesto di un dibattito che affronta il degrado urbano, è emerso l’interrogativo se la riqualificazione possa abbracciare non solo il chiosco, ma l’intero spazio pubblico che ha visto tempi migliori.

La riqualificazione della piazza dell’Acquedotto Alessandrino

Il chiosco bar nella piazza dell’Acquedotto Alessandrino è stato al centro di proposte di riqualificazione presentate durante la riunione. Tuttavia, un interrogativo si fa largo tra i presenti: come mai non si è pensato a un progetto più ampio, che abbracci l’intera piazza? Questo spazio, un tempo vivace e accogliente, oggi versa in condizioni di degrado che colpiscono chiunque lo visiti.

La memoria storica di questa piazza è forte. In passato, era un luogo di aggregazione e socializzazione, frequentato da famiglie e giovani. Sedersi ai tavolini del chiosco mentre si gustava un caffè o una birra significava far parte di una comunità. Rivedere quel luogo così trascurato genera una sensazione di frustrazione. L’ustione del degrado è palpabile, e chi ha avuto la fortuna di godere delle passeggiate sotto gli alberi secolari non può fare a meno di chiedersi che fine ha fatto quella vivacità.

In un contesto urbano che cambia rapidamente, non si può ignorare l’importanza della cura degli spazi pubblici. Durante la riunione, sono emerse altre proposte per migliorare il quartiere. Tuttavia, resta da considerare se chi ascolta queste idee abbia realmente esperienza e conoscenza della situazione attuale dei luoghi di cui si parla. La responsabilità di chi amministra va oltre l’ascolto; implica l’impegnativa azione di visitare questi spazi e rendersene conto di prima mano.

La storia della piazza: un ricordo nostalgico

La piazza dell’Acquedotto Alessandrino ha una storia affascinante, che affonda le radici nell’epoca dell’Imperatore Alessandro Severo, quando fu costruito l’acquedotto che porta il suo nome. L’inaugurazione della nuova piazza avvenne il 4 marzo 2006, alla presenza del sindaco Walter Veltroni e altri amministratori locali. Questo evento rappresentava un nuovo inizio: la piazza, alberata e circondata da arcate storiche, era concepita come un luogo di incontro per la comunità.

Ricordiamo ancora i dettagli di quel giorno, la fontana in travertino illuminata da fibre ottiche e il chiosco che, con la sua pergola in legno, prometteva momenti di svago e convivialità. Tuttavia, ciò che era stato un simbolo di rinascita oggi rischia di diventare solo un ricordo triste. Un luogo che avrebbe dovuto incarnare il best practice della riqualificazione urbana è oggi un esempio emblematico del fallimento nella cura del patrimonio pubblico.

Il lavoro di riqualificazione promesso in passato sembra essere rimasto solo sulla carta. Dalla passeggiata archeologica di viale Palmiro Togliatti al parco Alessandrino fino alla Passeggiata Alessandrina, nessuna di queste iniziative ha visto la luce dopo tanti anni. La domanda è legittima: quando si prenderà seriamente in considerazione un piano che possa restituire alla comunità un luogo vivo e frequentato?

La testimonianza di Dario e il futuro della piazza

Durante l’incontro, ho raccolto anche il punto di vista di Dario, un amico che ha deciso di attivarsi per la causa della piazza. La sua testimonianza è importante, perché rappresenta la voce di molti cittadini che sentono di avere diritto a vivere in un ambiente urbano curato e stimolante. Dario si è ricordato della vecchia fontana che, un tempo funzionante, oggi è un triste monumento all’abbandono. Ha condiviso con me anche una foto di quel passato, ora solo un eco.

Le sue parole mettono in luce come, nel passare degli anni, tutto sia rimasto invariato. Davanti a questa realtà, è difficile non provare una certa impotenza. Ma cosa possono fare i cittadini di fronte all’immobilismo? La soluzione potrebbe risiedere nella maggiore partecipazione della comunità. Incontri come quello di Tor Tre Teste sono solo il primo passo.

È fondamentale ora che gli amministratori ascoltino, ma soprattutto che agiscano. Come suggerito da Dario, propongo di organizzare un incontro pubblico proprio all’interno della piazza dell’Acquedotto Alessandrino. L’idea è di passeggiare insieme, osservare il degrado ma, cosa ancor più importante, stringere un impegno comunitario per il futuro. Perché solo così potremmo sperare di riportare in vita uno spazio che è, e deve restare, parte integrante della storia e della vita di Tor Tre Teste.

Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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