A Pescara si è tenuto un incontro significativo al B7, un evento dedicato ai temi cruciali dell’industria e del progresso economico. Il dibattito ha visto la partecipazione di illustri relatori e ha posto l’accento sul ruolo fondamentale che sia le imprese che le istituzioni devono svolgere per garantire un futuro inclusivo e sostenibile. Il Presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Silvano Pagliuca, ha evidenziato come la cooperazione sia essenziale per affrontare le sfide future legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.
L’importanza della cooperazione nell’era della digitalizzazione
La cooperazione, come sottolineato da Pagliuca, è un elemento chiave nella navigazione delle “grandi transizioni” che l’industria si prepara ad affrontare. Nella sua visione, l’innovazione è al centro di questo processo. Essa può manifestarsi in vari modi, inclusa l’innovazione di pensiero, che stimola un nuovo modo di concepire le sfide, e l’innovazione tecnologica, che è essenziale per il progresso. Il Presidente ha osservato come le tecnologie disruptive, che in passato hanno richiesto tempo per affermarsi, oggi stanno raggiungendo la massa critica degli utenti in tempi rapidissimi, imponendo alle aziende una reazione tempestiva.
Pagliuca ha inoltre enfatizzato il fatto che nell’attuale panorama tecnologico, per la prima volta nella storia, ci troviamo di fronte a due straordinarie innovazioni: l’Intelligenza Artificiale e il Quantum Computing. Questi due fenomeni tecnologici, sebbene offrano enormi opportunità, portano con sé anche la responsabilità di attenzione verso le disuguaglianze emerse. Queste tecnologie hanno il potenziale di amplificare le differenze di conoscenze e competenze, il che potrebbe tradursi in nuove forme di povertà se non gestite con saggezza.
Le opportunità e le sfide dell’IA e del Quantum Computing
L’emergere di tecnologie come l’IA e il Quantum Computing presenta opportunità senza precedenti in tutti i settori. Tuttavia, la velocità di adozione tecnologica solleva interrogativi urgenti. Pagliuca ha messo in guardia sui rischi associati alla concentrazione del potere nelle mani di pochi, un aspetto che deve essere affrontato con urgenza. La cooperazione deve estendersi anche alla ricerca e all’implementazione di politiche che promuovano valori orientati al bene comune. Ciò implica un impegno collettivo per garantire che l’adozione di queste tecnologie non avvenga a scapito della coesione sociale.
La cooperazione diventa quindi non solo una strategia per il successo economico, ma anche un imperativo morale. La necessità di alleanze tra diversi attori sociali ed economici è fondamentale per sviluppare un approccio inclusivo. Le iniziative dovrebbero mirare a formare capacità e competenze necessarie per navigare in un mercato del lavoro trasformato dall’avvento delle nuove tecnologie, sostenendo nel contempo coloro che potrebbero rimanere indietro.
Verso un futuro di pace e sviluppo inclusivo
Pagliuca ha concluso il suo intervento evidenziando come la cooperazione debba essere orientata non solo verso il progresso economico, ma anche verso la promozione della pace. La responsabilità di chi si occupa dello sviluppo economico è, quindi, anche quella di garantire che le opportunità siano accessibili a tutti. Un approccio che integra pace, inclusività e sostenibilità potrebbe trasformarsi in un potente motore di progresso.
Questa visione olistica propone una riflessione sulla vera natura dello sviluppo economico: esso deve essere visto non solo attraverso il prisma della crescita e dell’innovazione, ma anche come un processo in grado di promuovere il benessere collettivo e la giustizia sociale. In questo contesto, l’impegno verso una cooperazione efficace non è solo preferibile, ma essenziale per il successo delle sfide future che l’industria e la società nel suo insieme si trovano ad affrontare.
Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Sara Gatti