Innalzamento dei valori di torbidità nell’acqua del Traforo del Gran Sasso: riuscirà Italferr a riprendere i lavori?

Aumento della torbidità delle acque nel Traforo del Gran Sasso preoccupa le autorità; rottura del collettore di drenaggio e sospensione dei lavori mettono a rischio il progetto infrastrutturale.
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Innalzamento dei valori di torbidità nell'acqua del Traforo del Gran Sasso: riuscirà Italferr a riprendere i lavori? - (Credit: abruzzolive.it)

La questione relativa all’innalzamento della torbidità delle acque nel Traforo del Gran Sasso si sta rivelando un tema di grande attualità e preoccupazione. Il 17 ottobre 2024, Italferr S.p.A. ha comunicato che, a seguito di un significativo aumento dei valori di torbidità nell’acqua all’interno della galleria destra, tutte le attività operative sono state eseguite. Il report dell’Ente Gestore Ruzzo Reti S.p.A. ha evidenziato parametri allarmanti che potrebbero compromettere l’intero progetto.

Dati allarmanti sulla torbidità

All’interno della galleria del Traforo del Gran Sasso, il 15 ottobre 2024, il livello di torbidità rilevato è di 4 NTU, un valore ben oltre il limite normativo stabilito a 1 NTU e ampiamente superiore ai parametri consentiti dalle procedure operative che fissano il range tra 0,12 e 0,30 NTU. Questo innalzamento si è verificato prima dell’avvio delle operazioni da parte di Italferr, suggerendo che la causa del fenomeno non è imputabile ad azioni dirette della società o dei suoi subappaltatori. Anzi, il traffico era stato sospeso in galleria, il che avrebbe dovuto contribuire a mantenere valori più virtuosi.

Nella stessa data della comunicazione, il Direttore Lavori è stato costretto a interrompere le attività di cantierizzazione. La situazione richiede un’analisi approfondita poiché, da un lato, i parametri sono stati superati e dall’altro, non si annotano variazioni del traffico che possano giustificare tali alterazioni. Questa problematica è tanto più rilevante se si considera la delicatezza dell’ambiente e l’importanza del progetto nel contesto delle infrastrutture italiane.

Sopralluogo e rottura del collettore di drenaggio

Il sopralluogo congiunto svolto il 15 ottobre 2024 ha rivelato un ulteriore problema: la rottura del collettore di drenaggio principale, localizzato all’interno della galleria in corrispondenza della PK 124+880. La rottura del collettore è di per sé un evento critico, poiché comporta seri rischi per la gestione delle acque e la stabilità del sito. La necessità di interventi manutentivi si fa quindi impellente, ma resta da capire come queste problematiche influiranno sul progetto di indagine geognostica avviato da Italferr.

In questo contesto si rende necessario raccogliere dati storici, compresi i valori di misurazione degli ultimi cinque anni, in modo da comprendere il contesto di riferimento e individuare eventuali eventi correlati ai precedenti innalzamenti dei valori di torbidità. Solo così sarà possibile formulare un’analisi valida e concreta delle cause di questo problema.

Prossimi passi e verso la riconsegna delle aree di cantiere

A seguito della comunicazione di Italferr, le indagini all’interno della galleria sono state sospese e si è attivata la procedura per la riconsegna delle aree a Strada dei Parchi S.p.A. Questa decisione risponde alla necessità di rivedere le strategie di intervento e le procedure di sicurezza, ma segna anche un attimo di grande incertezza rispetto al futuro del progetto.

Già si prevede la convocazione di un tavolo tecnico urgente presieduto dal SIAN, con l’obiettivo di discutere le misure da adottare per affrontare questa emergenza. La situazione richiede un intervento celere per garantire che le problematiche riscontrate non compromettano ulteriormente il progresso dei lavori e, soprattutto, la salute e la sicurezza dell’area interessata. Le attese delle parti coinvolte rimangono elevate e il futuro delle operazioni nel Traforo del Gran Sasso è adesso appeso a un filo.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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