Nel panorama attuale, gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non sembrano sufficienti a garantire la copertura del 33% dei posti negli asili nido in Campania e Sicilia entro il 2026. Queste regioni, pur avendo una percentuale elevata di bambini nella fascia d’età 0-2 anni, si stima che non supereranno il 30% di copertura, mentre la media nazionale si avvicinerà al 41,3%, mirata a raggiungere il traguardo europeo del 45% entro il 2030.
I dati di Campania e Sicilia
Secondo le previsioni, la Campania raggiungerà una copertura del 29,6% per i posti degli asili nido, mentre la Sicilia si attesterà sul 25,6%. Questi risultati sono particolarmente preoccupanti considerando il contesto socio-economico in cui operano queste regioni, con alti tassi di povertà minorile e dispersione scolastica. La Campania e la Sicilia si collocano al secondo e terzo posto, rispettivamente, per incidenza dei bambini molto piccoli sulla popolazione, dopo la Provincia Autonoma di Bolzano. Queste statistiche evidenziano la necessità urgente di interventi mirati a supportare la prima infanzia in queste aree, dove la mancanza di servizi adeguati può influire negativamente sul futuro dei piccoli cittadini.
Il report di Save The Children
L’analisi condotta da Save The Children, in collaborazione con Svimez, mette in luce in modo dettagliato l’impatto degli investimenti del Pnrr e del nuovo piano nidi introdotto dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Nella XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia , intitolato “Un due tre… stella. I primi anni di vita”, si ricorda che l’investimento della nuova programmazione consentirà una significativa crescita della copertura a livello nazionale. Si prevede che il tasso di occupazione degli asili nido aumenterà di oltre dieci punti percentuali, fino a raggiungere una copertura del 41,3%. Tuttavia, i dati suggeriscono che i divari tra le varie regioni resteranno notevoli, con un’evidente disparità tra le regioni del Nord e del Sud del paese.
Regioni più virtuose
Undici regioni, secondo il report, supereranno l’ambizioso target del 45% di copertura per gli asili nido. Tra queste, il Molise spicca con una proiezione di copertura del 66%, in netta crescita rispetto al 22,5% attuale. Anche le regioni dell’Umbria e dell’Abruzzo mostrano progressi significativi, passando rispettivamente dal 46,5% al 57,1% e dal 28% al 55,3%. Risultati positivi si registrano anche in Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Marche, Sardegna, Toscana, Lazio, Liguria e Friuli-Venezia Giulia, tutte posizionate “sopra” la soglia del 45%. Anche altre regioni come Trentino-Alto Adige, Basilicata, Lombardia e Piemonte si avviano a una copertura fra il 38% e il 45%. Tali dati sottolineano l’importanza di politiche regionali efficaci e di una pianificazione adeguata per assicurare un accesso equo ai servizi per la prima infanzia, particolarmente in contesti a rischio.
L’analisi mette in evidenza che il riconoscimento della centralità dell’educazione infantile è fondamentale per non compromettere il futuro delle nuove generazioni, variando significativamente le opportunità di sviluppo e apprendimento. La sfida sembra restare concentrata su come affrontare le disparità territoriali e garantire a ogni bambino il diritto a un’educazione adeguata dai primi anni di vita.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Donatella Ercolano