Italia verso una nuova era del nucleare: focus su piccoli reattori e gestione dei rifiuti

Il governo italiano lancia una strategia energetica che include il nucleare, con focus su piccoli reattori modulari e un deposito nazionale per rifiuti radioattivi, promuovendo sostenibilità e sicurezza.
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Italia verso una nuova era del nucleare: focus su piccoli reattori e gestione dei rifiuti - Gaeta.it

Il governo italiano ha recentemente presentato una strategia energetica ambiziosa, rilanciando il nucleare come parte essenziale del mix energetico nazionale. Tra gli obiettivi chiave figurano l’implementazione di piccoli reattori modulari e la creazione di un deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Queste misure mirano a riorganizzare il settore energetico, affrontando questioni di sostenibilità e sicurezza. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha delineato la road map per queste iniziative strategiche in una recente audizione.

Piccoli reattori modulari: versatilità e sicurezza

I piccoli reattori modulari, o SMR, rappresentano una delle novità più interessanti della rinnovata strategia nucleare italiana. Alessandro Dodaro, responsabile del Dipartimento Nucleare dell’Enea, spiega che questi impianti sono progettati per essere costruiti in moduli, facilitando così il loro trasporto e installazione in loco. Questa caratteristica consente di beneficiare di economies of scale tramite la produzione in serie, contribuendo a ridurre i costi di realizzazione.

Un altro aspetto cruciale è la sicurezza. Nonostante le dimensioni più contenute, i criteri di sicurezza sono analoghi a quelli dei reattori di terza generazione più grandi, garantendo così adeguati livelli di protezione. Dodaro evidenzia che la ridotta scala degli SMR implica anche investimenti iniziali inferiori, rendendo proficua la loro installazione, specialmente in Italia, dove il nucleare sta riemergendo.

Il piano è di impiegare questi reattori in località strategiche dove c’è una maggiore richiesta di energia elettrica, ottimizzando così la produzione energetica e rispondendo a esigenze precise del territorio. Con l’industria italiana ancora attiva nel settore nucleare a livello internazionale, non si parte da zero, ma piuttosto con un bagaglio di esperienza e competenze già consolidate.

Importanza della diversificazione delle fonti energetiche

Dodaro sottolinea come il nucleare giochi un ruolo fondamentale nella diversificazione delle fonti energetiche, che è essenziale in un mix energetico bilanciato. Anche se l’Italia sta investendo ampiamente nelle fonti rinnovabili, queste da sole non sono sufficienti a garantire una fornitura continua di energia. Le fonti rinnovabili, come il solare e l’eolico, necessitano di sistemi di accumulo complessi e costosi per garantire la stabilità della rete energetica, specialmente in mancanza di sole o vento.

In questo contesto, integrare una percentuale di energia nucleare offre un’opzione costante e assicurata, indipendentemente dalle condizioni ambientali. Questa caratteristica rende il nucleare una risorsa strategica non solo per garantire forniture energetiche sicure, ma anche per supportare settori ad alta intensità energetica, dove la richiesta di energia è più elevata e continua.

Deposito nazionale: la soluzione per la gestione dei rifiuti radioattivi

L’altro aspetto cruciale della strategia nucleare italiana riguarda la creazione di un deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Mario Lazzeri, assistente esecutivo dell’ad di Sogin, spiega che il deposito rappresenta un’infrastruttura fondamentale per una gestione sicura dei rifiuti prodotti nel paese. Una delle principali funzioni di questo deposito sarà lo smaltimento definitivo dei rifiuti a bassa e molto bassa intensità, che perdono la loro radioattività in tempi relativamente brevi, circa 300 anni.

Il secondo scopo del deposito prevede lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti ad alta intensità, i quali richiedono tempi di decadenza molto più lunghi, fino a migliaia di anni. Attualmente, questi rifiuti sono conservati in depositi geologici. Il deposito nazionale garantirà la gestione sicura di questi materiali in attesa della realizzazione di un adeguato sito geologico. Secondo il cronoprogramma presentato, si prevede che il deposito entri in funzione nel 2039, con l’autorizzazione unica prevista nel 2029 e la selezione del sito circa due anni prima.

Queste iniziative evidenziano un impegno serio e a lungo termine del governo italiano nella transizione energetica, puntando su un modello che integri risorse diverse in modo da garantirne la sostenibilità e sicurezza nel tempo.

Ultimo aggiornamento il 13 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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