La Basilicata riforma la medicina territoriale: nuove strutture e modelli organizzativi per assicurare cure equitative

La giunta regionale della Basilicata avvia una ristrutturazione della medicina territoriale, creando Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse di Cure Primarie per migliorare l’assistenza sanitaria e affrontare la carenza di medici.
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La Basilicata riforma la medicina territoriale: nuove strutture e modelli organizzativi per assicurare cure equitative - (Credit: www.ansa.it)

La recente iniziativa della giunta regionale della Basilicata ha avviato un significativo processo di ristrutturazione della medicina territoriale. Le nuove misure, delineate per garantire un accesso equo e paritario alle cure su tutto il territorio, includono la creazione di Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse di Cure Primarie , destinate a migliorare l’assistenza sanitaria e risolvere la crescente carenza di medici di famiglia.

Aggregazioni Funzionali Territoriali: una risposta strutturale alla carenza di medici

La giunta ha preso la decisione di istituire un’Aggregazione Funzionale Territoriale per ogni circa 23 mila abitanti in sei distretti sanitari della Basilicata. Questo approccio mira a sviluppare team di professionisti della salute pronti ad assistere la popolazione 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Si prevede che ogni AFT sarà associata a una Unità Complessa di Cure Primarie, che svolgerà un ruolo cruciale nella coordinazione e nella gestione delle risorse sanitarie sul territorio.

Le AFT e le UCCP saranno implementate attraverso l’utilizzo delle risorse disponibili, molte delle quali sono finanziate tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Tuttavia, per la corretta attuazione di questo modello di assistenza, sarà imprescindibile redigere e approvare accordi integrativi regionali che allineino la strategia delineata dalla giunta. L’assessore regionale alla sanità, Cosimo Latronico, ha evidenziato che la nuova organizzazione mira ad affrontare la grave carenza di medici, migliorando al contempo la qualità dell’assistenza sanitaria disponibile.

Ridefinizione degli ambiti territoriali: dalla complessità alla semplicità

La ristrutturazione del sistema prevede anche una significativa ridefinizione degli ambiti territoriali ottimali. In particolare, il numero degli ambiti per la medicina generale passerà da 45 a 19, in linea con il numero delle AFT create. Per quanto riguarda la pediatria di libera scelta, il numero degli ambiti sarà ridotto da 13 a sei, corrispondenti ai distretti sanitari. Questa semplificazione della struttura ambulatoriale dovrebbe facilitare la coordinazione delle cure e rendere più efficiente l’assistenza sanitaria ai cittadini.

L’idea alla base di questa riorganizzazione è quella di creare un sistema di assistenza più coeso e mirato, che consenta ai professionisti della salute di lavorare in sinergia e ottimizzare le risorse disponibili. L’obiettivo finale è migliorare l’accesso alle cure, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla propria posizione geografica, possa ricevere trattamenti adeguati e tempestivi.

Inizio del ruolo unico dei medici di medicina generale nel 2025

Un altro punto fondamentale della riforma è l’introduzione del ruolo unico dei medici di medicina generale, prevista a partire dal 1 gennaio 2025. Questo nuovo modello promuoverà l’integrazione tra i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta e i medici di continuità assistenziale, superando le distinzioni attuali che creano confusione e disparità di trattamento.

Il ruolo unico permetterà un migliore utilizzo delle risorse mediche, grazie a convenzioni a tempo indeterminato che offrono incentivi e stabilità ai professionisti della salute. Questo cambiamento è essenziale per ridurre il divario tra la domanda di assistenza e la disponibilità di medici, affrontando così le carenze in termini di personale, soprattutto nei casi di emergenza.

Queste riforme mirano a creare un sistema di assistenza territoriale caratterizzato da universalità, uguaglianza ed equità, con l’intento di garantire che ogni cittadino possa godere di un accesso adeguato alle cure necessarie. La riorganizzazione rappresenta un passo significativo verso un modello di sanità che sostiene la prevenzione e favorisce la diagnosi precoce, con un utilizzo responsabile delle risorse disponibili.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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