La casa museo di Paolo Zani: un viaggio tra arte e storia attraverso 1.200 opere uniche

La Casa Museo di Paolo Zani ospita una collezione di 1.200 opere d’arte, tra cui dipinti e arredi storici, offrendo un’esperienza unica sul Barocco e la cultura italiana.
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La casa museo di Paolo Zani: un viaggio tra arte e storia attraverso 1.200 opere uniche - Gaeta.it

La Casa Museo di Paolo Zani si presenta come una realtà straordinaria, custodendo una collezione affascinante di 1.200 opere che spaziano tra quadri, arredi e oggetti d’arte applicata. Grazie alla passione e alla ricerca di Zani, che nel corso di oltre trent’anni ha raccolto tesori provenienti dal mercato antiquario internazionale, il museo offre uno sguardo privilegiato sul Barocco romano, veneziano e francese. A rendere ancora più preziosa la collezione è la provenienza di molti oggetti, che hanno appartenuto a personaggi illustri, trasformando la visita in un’esperienza culturale senza pari.

La dimora storica e il lascito di Zani

La Casa Museo mantiene intatta l’atmosfera in cui Paolo Zani, insieme alla figlia Carolina, trascorse gran parte della sua vita. Ogni angolo è testimone della sua passione per l’arte, un aspetto che non solo affascina i visitatori, ma regala anche una visione intima del collezionista. Nel salotto, il percorso espositivo inizia con opere di grandi maestri, tra cui due celebri dipinti di Canaletto. Uno di essi, legato alla collezione dell’attrice Sophia Loren e del marito Carlo Ponti, offre un’ulteriore dimensione alle storie che si intrecciano tra queste mura. Poco distante, un altro dipinto proviene dalla collezione dell’ultimo Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi.

Molti degli arredi presenti nella casa hanno una storia altrettanto affascinante. Ad esempio, i cigni in bronzo dorato, risalenti al 1755, appartenevano a Madame de Pompadour, una delle figure più emblematiche dell’epoca di Luigi XIV. Un aspetto distintivo della sala da pranzo è rappresentato dalle 18 poltrone settecentesche, un tempo parte del prestigioso palazzo parigino dello stilista Yves Saint Laurent e del compagno Pierre Bergé. Anche questi oggetti contribuiscono a dare vita a racconti di epoche passate, immergendo i visitatori in un mondo di eleganza e storie da scoprire.

Il presepe di Umberto Agnelli

In occasione del periodo natalizio, la Casa Museo si arricchisce di un elemento straordinario: un prezioso Presepe settecentesco in corallo e pietre dure, precedentemente in possesso di Umberto Agnelli. Acquistato da Zani nel 2004, questo Presepe rappresenta un esempio significativo dell’artigianato siciliano del XVIII secolo, messo in mostra nel salone del museo. La realizzazione è dovuta alla rinomata bottega dei Tipa, nota per la creazione di opere in corallo di alta qualità.

L’esemplare esibisce una combinazione affascinante di materiali: corallo nero e rosso, avorio, madreperla, marmi e pietre dure, argento, ottone e rame dorato. Ogni figura è stata realizzata con una cura dei dettagli che richiama i capolavori dei presepi del Settecento, portando alla luce la maestria degli artigiani siciliani. Questa meraviglia non solo abbellisce il museo, ma invita anche i visitatori a riflettere sulla tradizione del presepe nella cultura italiana.

Il prestigioso tavolo ottagonale

Il tavolo ottagonale in pietre dure che troneggia nel museo è una delle opere più emblematiche della collezione. Realizzato tra il Seicento e il Settecento nella Galleria dei Lavori di Firenze, questo tavolo è uno dei soli due esemplari mai prodotti. La storia dell’acquisto è avvolta da un’aura di avventura: Zani si trovò coinvolto in una battaglia d’asta contro il governo britannico, pronto a rivendicare quest’opera storica.

Il collezionista ha descritto l’esperienza dell’asta e il momento in cui comprese la rarità dell’oggetto. Nonostante l’interesse del governo inglese, una serie di eventi, tra cui le tragiche bombe esplose nella metropolitana di Londra nel 2005, portarono alla decisione britannica di concentrare le risorse su questioni di sicurezza, relegando l’acquisto del tavolo a una priorità secondaria. Questo scenario portò Zani a poter finalmente ottenere il tavolo, che ora rappresenta non solo un capolavoro artistico, ma anche un simbolo della passione e della determinazione di un collezionista nel salvaguardare la bellezza e la storia delle opere d’arte.

Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Elisabetta Cina

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