La circolazione a senso unico alternato al Traforo del Gran Sasso: impatti e preoccupazioni economiche

La circolazione a senso unico alternato al Traforo del Gran Sasso, attuata dal 14 ottobre per 45 giorni, provoca gravi disagi economici e operativi per le aziende di autotrasporto in Abruzzo.
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La circolazione a senso unico alternato al Traforo del Gran Sasso: impatti e preoccupazioni economiche - (Credit: www.ansa.it)

L’implementazione della circolazione a senso unico alternato, attuata nel tratto del Traforo del Gran Sasso dal 14 ottobre, sta causando forti preoccupazioni per l’intero settore dell’autotrasporto e per l’economia dell’Abruzzo. Questa nuova disposizione stradale, programmata per durare 45 giorni, ha generato avvertimenti da diverse associazioni di categoria, sottolineando la necessità di misure correttive per mitigare i disagi economici per le aziende locali.

Le ripercussioni sulle province di Teramo e L’Aquila

Secondo Mauro Concezzi, responsabile nazionale di Cna Fita, i maggiori disagi ricadranno sulle province di Teramo e L’Aquila, con un significativo incremento dei tempi di percorrenza a causa del restringimento del tratto stradale. I veicoli commerciali che transiteranno attraverso il traforo subiranno un aumento medio di costi che ammonta a circa 2.602,75 euro durante il periodo di circolazione alternata. Considerando i dati ACI 2023, che registrano 35.271 camion a Teramo e 34.763 a L’Aquila, e ipotizzando che un quarto di questi utilizzi abitualmente il trafforo, si stima un aggravio economico totale per le imprese di autotrasporto.

Le proiezioni economiche indicano che le aziende di autotrasporto della provincia di Teramo si troveranno ad affrontare un incremento di costi pari a 22.950.398 euro durante i 45 giorni di circolazione a senso unico, mentre quelle della provincia dell’Aquila subiscono un aggravio di 22.619.849 euro. Questi numeri evidenziano l’entità della sfida economica per le aziende locali, che già si trovano ad affrontare un contesto economico difficile.

Conseguenze sul flusso delle merci e sul fatturato atteso

Un altro aspetto critico da considerare è l’impatto della circolazione alternata sul flusso delle merci destinate ad altre regioni italiane. Secondo i dati Istat del 2022, l’Abruzzo è un’importante fonte di approvvigionamento, generando oltre 17 milioni di tonnellate di merce, che rappresentano un potenziale fatturato per il settore dell’autotrasporto di quasi 700 milioni di euro. Durante i 45 giorni di traffico limitato, oltre 85 milioni di euro potrebbero essere messi a rischio, spingendo le aziende a rivedere le loro strategie logistiche.

La difficoltà di trasporto potrebbe portare a ritardi nelle consegne e a una rivisitazione dei contratti con i clienti. La reputazione e l’affidabilità delle imprese che dipendono dal traforo del Gran Sasso potrebbero essere compromesse, con conseguenze dirette sulle relazioni commerciali e sulla competitività del settore. Le aziende locali sono pertanto in allerta per le possibili ripercussioni economiche e operative nei prossimi mesi.

La manutenzione delle opere stradali e la necessità di interventi immediati

Mauro Concezzi ha enfatizzato che la circolazione alternata al Traforo del Gran Sasso, insieme alla chiusura del Monte Bianco e alle problematiche altrettanto gravi al Frejus, è sintomatica di una più ampia cattiva gestione della manutenzione programmata delle infrastrutture stradali. La manutenzione adeguata è cruciale non solo per garantire la sicurezza degli utenti della strada, ma anche per prevenire situazioni di congestione che possono derivare dall’apertura contemporanea di più cantieri.

È essenziale che le autorità competenti intervengano tempestivamente per affrontare la situazione. Tale intervento dovrebbe includere la rivalutazione delle strategie di manutenzione programmata e il completamento del catasto delle strade, affinché possano essere individuate le viabilità alternative sicure per gli utenti. Questa gestione proattiva potrebbe contribuire a ridurre i disagi e a migliorare la situazione per le aziende del settore dell’autotrasporto che stanno affrontando queste sfide significative.

Azioni richieste e prospettive future

In attesa di decisioni da parte del commissario straordinario della falda acquifera, Cna Fita fa un appello alle autorità competenti per esplorare tutte le opzioni disponibili volte a minimizzare le difficoltà che il settore autotrasporti affronta attualmente. Tra le proposte avanzate c’è la richiesta di un meccanismo automatico di riconoscimento di agevolazione tariffaria o rimborso del pedaggio per i veicoli colpiti dai disagi della mobilità.

La realizzazione di tali misure potrebbe rappresentare un passo importante per alleviare la pressione economica sulle aziende colpite. Con l’avvicinarsi della fine dei 45 giorni di circolazione alternata, è cruciale mantenere alta l’attenzione su questa situazione e continuare a monitorare gli sviluppi futuri, affinché non si compromettano ulteriormente le dinamiche economiche del territorio abruzzese.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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