La commissione europea ecri denuncia l’incremento della xenofobia in Italia: un rapporto allarmante

La Commissione Europea denuncia l’aumento della xenofobia in Italia, evidenziando discorsi politici divisivi contro rifugiati e minoranze etniche, e raccomandando misure per combattere l’incitamento all’odio.
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La commissione europea ecri denuncia l'incremento della xenofobia in Italia: un rapporto allarmante - (Credit: www.adnkronos.com)

In un recente rapporto, la Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza ha richiamato l’attenzione sulla crescente xenofobia in Italia, evidenziando la polarizzazione dei discorsi pubblici, in particolare verso rifugiati, richiedenti asilo e minoranze etniche. Il documento mette in luce l’evidente presenza di retoriche divisive nei contesti politici, alimentate da dichiarazioni di alti funzionari e politici, che contribuiscono a creare un clima di paura e esclusione.

L’analisi della retorica politica in Italia

Negli ultimi anni, l’analisi condotta dall’ECRI ha rivelato che i discorsi xenofobi sono diventati sempre più normali nel discorso politico italiano. Politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante le campagne elettorali, hanno spesso utilizzato toni ostili e carichi di odio sui temi dell’immigrazione e della diversità. Secondo il report, questa situazione ha portato a una forma di “banalizzazione” dei commenti razzisti e ha generato un senso di emarginazione tra i gruppi vulnerabili.

Tra i settori più colpiti c’è il popolo Rom, frequentemente oggetto di attacchi e stigmatizzazioni. Un esempio emblematico riporta le dichiarazioni del precedente Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il quale, nel 2018, propose espulsioni di massa per i Rom, includendo anche quelli con cittadinanza italiana. Tale affermazione ha amplificato sentimenti pregiudiziali e ha generato gravi conseguenze per la comunità Rom in Italia.

L’impatto dell’odio su base razziale e le donne Rom

L’ECRI ha notato che, in particolare, molte affermazioni d’odio si sono concentrate sulle donne Rom. Durante un commento su una proposta di miglioramento delle condizioni delle madri detenute, Salvini ha nuovamente utilizzato stereotipi negativi per dipingere una narrazione della comunità Rom come criminale. La retorica quasi quotidiana trasmessa attraverso i media e quali politici dà vita a un ambiente di discriminazione che si riflette a livello sociale, alimentando il razzismo e la xenofobia tra i cittadini.

Allo stesso modo, durante le elezioni del 2022, alcuni politici locali hanno utilizzato il pregiudizio contro i Rom come strumento elettorale, creando contenuti volti ad alimentare sentimenti anti-Rom. Un caso emblematico è quello dell’esponente leghista Alessio Di Giulio, che ha condiviso un video volto a denigrare una donna Rom con l’intento di mobilitare gli elettori intorno alla sua campagna, segnalando l’indifferenza dei politici nei confronti delle conseguenze di tali comportamenti.

Razzismo e fobia contro le persone LGBTI

Nella sua analisi, l’ECRI ha dedicato attenzione anche alle affermazioni di Roberto Vannacci, un generale già rimosso dalle sue posizioni per l’inserimento di contenuti altamente problematici nel suo libro, dove esprime opinioni razziste e fobiche nei confronti delle persone LGBTI. Queste affermazioni hanno sollevato preoccupazioni significative riguardo all’infiltrazione di tale pensiero discriminatorio in posizioni altamente influenti.

Secondo il rapporto, Vannacci ha messo in discussione la normalità delle persone gay e ha parlato con disprezzo di personaggi pubblici come Paola Egonu, campionessa di pallavolo di origini africane, insinuando che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità. Tali affermazioni non solo sono inaccettabili ma alimentano una cultura di odio verso le minoranze e contribuiscono a un clima di impunità contro i crimini d’odio.

Raccomandazioni per combattere l’incitamento all’odio

In risposta alla crescente problematica, l’ECRI ha esortato l’Italia a implementare misure più incisive per combattere l’incitamento all’odio da parte di personaggi pubblici. L’agenzia ha suggerito la creazione di un organismo per l’uguaglianza pienamente indipendente ed efficace, insieme al potenziamento dell’Ufficio Nazionale contro la Discriminazione Razziale .

In aggiunta, il documento invita a redigere un piano d’azione nazionale contro il razzismo, promuovendo campagne focalizzate su sensibilizzazione, dialogo interculturale e interreligioso. L’analisi della situazione attuale riconosce anche i progressi compiuti dall’Italia dal precedente rapporto del 2016, come l’implementazione di programmi di formazione per insegnanti e l’adozione di politiche per supportare le vittime di discriminazione.

Nonostante i passi avanti, l’ECRI ha chiarito che persiste una serie di sfide, tra cui la complicatezza delle procedure di riconoscimento legale del genere e la necessità di affrontare pregiudizi e discriminazioni quotidiane subite dalle persone LGBTI. Questi punti evidenziano la strada ancora lunga da percorrere per garantire un ambiente di uguaglianza e inclusione in Italia.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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