La Corea del Nord dichiara ufficialmente la Corea del Sud “stato ostile” nella sua Costituzione

La Corea del Nord definisce ufficialmente la Corea del Sud come “stato ostile”, intensificando le tensioni militari e geopolitiche nella regione, mentre oltre 1,4 milioni di giovani si offrono volontari per l’esercito.
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La Corea del Nord dichiara ufficialmente la Corea del Sud "stato ostile" nella sua Costituzione - (Credit: www.adnkronos.com)

La recente revisione della Costituzione della Corea del Nord ha portato a una nuova definizione ufficiale della Corea del Sud come “stato ostile”. Questa decisione, approvata dal Parlamento di Pyongyang, segna un ulteriore passo nelle già tese relazioni tra le due nazioni, che sono tecnicamente ancora in stato di guerra dal conflitto del 1950-1953. La notizia, riportata dall’agenzia di stampa KCNA, suscita preoccupazioni internazionali e mette in evidenza la crescente militarizzazione della società nordcoreana sotto la guida di Kim Jong Un.

La definizione di nemico nella Costituzione nordcoreana

La proposta di classificare la Corea del Sud come nemico principale della Corea del Nord è stata avanzata per la prima volta da Kim Jong Un alla fine del 2023. Questa revisione costituzionale non è solo una questione di linguaggio, ma riflette una strategia politica e militare ben definita da parte del regime di Pyongyang. Formalmente, le due coree rimangono in stato di guerra poiché nel 1953 fu raggiunto solo un armistizio, senza un trattato di pace definitivo. Questo ha portato a un contesto di tensione continua, con entrambe le parti che si preparano costantemente a eventuali conflitti.

Negli ultimi decenni, la retorica tra le due nazioni è diventata sempre più accesa, con la Corea del Nord che accusa frequentemente Seul di provocazioni e violazioni della sua sovranità. La nuova definizione nella Costituzione è un tentativo di legittimare ulteriori misure militari e di stabilire un chiaro confine ideologico tra i due stati. In questo scenario, è fondamentale considerare l’impatto di tale dichiarazione sulle già fragili dinamiche geopolitiche nella penisola coreana.

L’ondata di reclutamento volontario in Corea del Nord

In risposta alle crescenti tensioni con la Corea del Sud, oltre 1,4 milioni di giovani nordcoreani hanno manifestato la loro volontà di arruolarsi nell’esercito. Questo notevole afflusso di volontari è avvenuto in un periodo di breve tempo, precisamente il 14 e 15 ottobre, subito dopo che droni sudcoreani avrebbero sorvolato Pyongyang con messaggi propagandistici. La KCNA ha riportato una dichiarazione che evidenzia l’intento del regime di “annientare” ciò che considera “feccia” della Corea del Sud, accusando il paese di aver violato la dignità e la sicurezza della Corea del Nord.

La risposta massiccia dei giovani nordcoreani è indicativa di un clima di forte indottrinamento e propaganda, che promuove l’idea della guerra come risposta necessaria. La Korean Central News Agency ha espressioni drammatiche nel descrivere la volontà dei giovani di difendere la patria, collegando il sentimento patriottico alla rivoluzione. Questi eventi non solo evidenziano l’impegno della Corea del Nord nell’espandere le proprie forze armate, ma riflettono anche una strategia di mobilitazione civile in tempi di crisi.

Le tensioni militari e la risposta della comunità internazionale

Le tensioni recenti tra le due coree non si limitano solo ai reclutamenti giovanili. L’incidente del sorvolo di droni è stato descritto da Pyongyang come una “grave provocazione” da parte di Seul. Sebbene il governo sudcoreano abbia negato ogni coinvolgimento, la reazione di Pyongyang è stata immediata e violenta, con esplosioni registrate lungo la rete stradale al confine nord.

Inoltre, i legami militari tra la Corea del Nord e la Russia hanno suscitato ulteriori preoccupazioni, in particolare dopo un accordo siglato a giugno tra Kim e Vladimir Putin. La NATO ha chiarito attraverso il suo segretario generale che, pur non disponendo di prove concrete sulla partecipazione di soldati nordcoreani al conflitto ucraino, le tensioni globali continuano a crescere. La comunità internazionale osserva con attenzione le mosse di Pyongyang, preoccupata che l’ulteriore militarizzazione della Corea del Nord possa portare a escalation non controllate nella regione.

La sicurezza della penisola coreana e i rapporti tra le due coree restano quindi un tema di grande rilevanza, non solo per i paesi coinvolti, ma anche per l’architettura della sicurezza globale. Con l’aumento della retorica bellicosa e delle azioni militari, il futuro delle relazioni nella regione appare sempre più incerto.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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