La crisi della viticoltura marchigiana: Terra Cortesi Moncaro bloccata dalla liquidazione

La storica azienda vitivinicola Terra Cortesi Moncaro affronta una crisi profonda con produzione ferma, debiti elevati e attesa di una decisione della Corte di Appello per il futuro dei dipendenti.
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La crisi della viticoltura marchigiana: Terra Cortesi Moncaro bloccata dalla liquidazione - Gaeta.it

La situazione di Terra Cortesi Moncaro, la maggiore azienda vitivinicola delle Marche, è diventata critica. La produzione è sospesa dal 25 ottobre e, a oggi, non sono state fornite indicazioni chiare per un possibile rilancio. Con debiti che superano i 38 milioni di euro e una procedura di liquidazione giudiziale aperta dal Tribunale fallimentare, i dipendenti lanciano un appello per il futuro dell’azienda.

La paralisi della produzione e l’impatto sul brand

La produzione presso Terra Cortesi Moncaro è ferma dal 25 ottobre, una situazione che ha effetti devastanti sull’immagine dell’azienda. I dipendenti esprimono preoccupazione per il periodo di stallo che protrae il rischio di danni irreversibili. “Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte,” affermano i lavoratori, evidenziando come l’assenza di linee guida operative stia erodendo non solo il morale, ma anche il capitale reputazionale accumulato nel tempo. Ciò che preoccupa di più è l’incertezza riguardo a un’eventuale ripartenza, che potrebbe non solo compromettere gli investimenti già effettuati, ma anche alienare clienti e mercati importanti.

Per i dipendenti, l’auspicio era di avviare un esercizio provvisorio per consentire all’azienda di operare con continuità. La risposta alle difficoltà economiche non è stata solo attesa, ma pianificata da chi lavora nei vigneti. Rappresentando una risorsa fondamentale, la sicurezza lavorativa e il supporto per il brand diventano centrali.

La gestione dei vigneti e le prospettive per la vendemmia

Un altro elemento cruciale segnalato dai dipendenti di Moncaro è la necessità di organizzare la gestione dei vigneti. “È urgente programmare ed organizzare la gestione dei vigneti e coinvolgere i viticoltori per la prossima vendemmia,” affermano, evidenziando che senza uva non c’è alcuna possibilità di futuro. La vendemmia è un momento chiave per il settore vitivinicolo: senza una pianificazione adeguata, l’azienda rischia di trovarsi completamente priva della materia prima necessaria per la produzione.

I lavoratori chiedono maggior impegno per stabilire sinergie con i viticoltori locali, per assicurare che la prossima annata possa portare ottimi risultati e contribuire al rilancio dell’attività. È essenziale che vengano formulate strategie che forniscano supporto e certezze anche per i fornitori, poiché un ecosistema vitivinicolo sano si basa su relazioni solide e durature.

L’attesa del tribunale e le speranze dei lavoratori

La Corte di Appello gioca ora un ruolo chiave nella vicenda. I dipendenti sono in attesa di una pronuncia che potrebbe decidere il loro destino e quello dell’azienda. “Siamo nelle mani della Corte di Appello, imploriamo che si pronunci nel più breve tempo possibile,” dichiarano i lavoratori. La data per l’udienza è fissata per metà gennaio, un’attesa giudicata eccessivamente lunga da chi vive la precarietà giorno per giorno.

Il futuro dell’azienda e la serenità dei dipendenti sono ora a rischio e le aspettative sono elevate. La speranza è che una rapida decisione possa segnare un cambiamento concreto. Tra incertezze e speranze, il destino di Terra Cortesi Moncaro rimane appeso a una sentenza che potrebbe influenzare non solo il futuro dei suoi lavoratori, ma anche quello della viticoltura marchigiana nel suo insieme.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Elisabetta Cina

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