La difesa di Luis Durnwalder chiede l’assoluzione nel processo sui fondi riservati

Luis Durnwalder, ex governatore altoatesino, chiede l’assoluzione nel processo per peculato legato all’uso di fondi riservati. La sentenza è attesa per il 13 novembre, con possibili ripercussioni politiche.
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La difesa di Luis Durnwalder chiede l'assoluzione nel processo sui fondi riservati - Gaeta.it

Il caso di Luis Durnwalder, ex governatore altoatesino, continua a tenere banco nelle aule di giustizia. Oggi, la sua difesa ha ufficialmente richiesto l’assoluzione con formula piena nel secondo filone di un processo che ruota attorno all’uso controverso di fondi riservati. Questa richiesta giunge in un clima di attesa e tensione, mentre l’accusa accusa Durnwalder di peculato per aver utilizzato circa 23 mila euro in modo non appropriato tra dicembre 2012 e marzo 2013.

Le accuse di peculato e la condanna precedente

Il peculato è il reato che viene contestato all’ex governatore, e questa non è la sua prima apparizione in tribunale per vicende simili. Infatti, si tratta di un episodio legato a fatti ben più ampi, che includono anche un periodo di tempo ancor più esteso. Già in passato, tra il 2004 e il 2012, Durnwalder era stato condannato a una pena di 2 anni e 6 mesi per un importo ben più consistente di 556 mila euro. Questa condanna getta ombre sul suo operato e alimenta il dibattito sull’uso dei fondi pubblici in Alto Adige.

Nel corso del processo attuale, il pubblico ministero Igor Secco ha suggerito la riqualificazione della condotta di Durnwalder, promuovendo l’idea di un’indebita destinazione di denaro, che avrebbe potuto portare a una dichiarazione di improcedibilità per avvenuta prescrizione. Secco ha anche ipotizzato una condanna a tre mesi, in continuazione con la pena già inflitta dalla Corte d’appello di Trento, se le sue tesi non fossero state accolte.

L’arringa della difesa e i paralleli con altri casi

L’avvocato Gerhard Brandstätter, che rappresenta Durnwalder insieme a Domenico Aiello e Karl Pfeifer, ha aperto la sua arringa con una forte dichiarazione, paragonando il caso del suo cliente a quello di Alex Schwazer. Secondo Brandstätter, la Procura della Corte dei conti avrebbe adottato un atteggiamento persecutorio nei confronti dell’ex presidente, evidenziando le irregolarità e le problematiche di un sistema giudiziario che, a suo avviso, non dovrebbe procedere in questo modo.

Il legale ha poi sostenuto che mancherebbero sia l’elemento soggettivo, cioè il dolo, sia quello oggettivo per poter configurare i reati contestati. Brandstätter ha citato anche precedenti sentenze della Cassazione che avrebbero già trattato e chiarito la legittimità delle spese che stanno alla base delle accuse attuali. Questi argomenti puntano a smontare l’accusa, cercando di fornire una narrazione difensiva forte e articolata.

L’udienza e il futuro del processo

L’udienza di oggi ha visto un’aula affollata, con osservatori interessati a ogni sviluppo del caso. Al termine delle discussioni, la corte ha deciso di rinviare la prossima udienza al 13 novembre, quando ci saranno repliche e si attenderà la sentenza finale. È emerso che Durnwalder è accusato anche di falsa dichiarazione in relazione alla richiesta di rateizzazione del debito di 23 mila euro, somma su cui la Corte dei conti ha già avanzato richieste di pagamento.

Con la scadenza del 13 novembre alle porte, l’attenzione rimane alta sia tra i sostenitori di Durnwalder che tra i suoi detrattori. Il verdetto finale non solo avrà ripercussioni personali per l’ex governatore, ma potrebbe anche influenzare il clima politico e giudiziario dell’Alto Adige e oltre, rendendo questo processo un eventuale punto di riferimento per future questioni legate all’uso di fondi pubblici nel territorio.

Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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