La giornata europea della parità retributiva: donne Ue lavorano gratis fino a fine anno

Il 22 febbraio, Giornata europea della parità retributiva, evidenzia il divario salariale tra donne e uomini in Europa, con statistiche che mostrano le sfide persistenti verso l’uguaglianza economica.
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La giornata europea della parità retributiva: donne Ue lavorano gratis fino a fine anno - Gaeta.it

Il 22 febbraio segna la Giornata europea della parità retributiva, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle inaccettabili disparità di reddito tra donne e uomini. In questo contesto, Jördis Ferroli, portavoce della Commissione Europea per Giustizia e Uguaglianza, ha annunciato che, simbolicamente, le donne in Europa continueranno a lavorare gratuitamente fino alla fine dell’anno, a causa del divario salariale che persiste. Le statistiche parlano chiaro: le donne guadagnano solo 87 centesimi per ogni euro incassato da un uomo. Questa situazione è considerata inaccettabile, poiché uguali condizioni di lavoro devono tradursi in eguale retribuzione.

I progressi verso la parità retributiva

In un comunicato ufficiale, Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la Trasparenza, ha sottolineato i progressi compiuti negli ultimi anni per combattere la disparità salariale. A supporto di questo asserto, si è fatto riferimento a dati significativi: nell’ultimo quinquennio, l’occupazione femminile è aumentata del 2,9% e il divario retributivo di genere si è ridotto dell’1,5%. Questi miglioramenti, purtroppo, non bastano a sanare una problematica radicata nel tessuto socio-economico dell’Unione.

Le prossime politiche della Commissione Europea si concentreranno sulla creazione di una strategia per la parità retributiva oltre il 2025, mirando a un cambiamento culturale e strutturale nei luoghi di lavoro. È evidente che, sebbene ci siano segnali positivi, la strada da percorrere è ancora lunga e irta di ostacoli.

Ostelli e assistenza: una struttura da riformare

Uno dei nodi cruciali che ostacolano la parità retributiva è rappresentato dalla mancanza di servizi di assistenza adeguati, come evidenziato dalla Commissione. Il 90% della forza lavoro nel settore dell’assistenza formale è composto da donne, e oltre 7,7 milioni di donne non possono accedere a un lavoro remunerato a causa dell’insufficienza dei servizi di assistenza. La Commissione Europea ha pertanto esortato gli Stati membri a investire in un’assistenza di alta qualità, accessibile e a prezzi sostenibili.

Il miglioramento delle strutture di assistenza non solo aiuterà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e impegni familiari, ma aumenterà anche la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. A lungo termine, questo porterà a una maggiore resilienza economica dell’Europa, con positivi effetti a cascata sulla crescita e sull’occupazione.

L’impatto della disparità retributiva sull’economia europea

Le disparità salariali non sono solo una questione di giustizia sociale, ma influiscono anche sulle crescita economiche. Una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, legata a salari iniqui e a servizi di assistenza carenti, comporta un freno all’economia. Le stime suggeriscono che, se le donne avessero pari opportunità lavorative e salariali, l’Unione Europea potrebbe guadagnare miliardi di euro in più ogni anno.

Il tema della parità retributiva, quindi, non può essere ignorato. È necessario un impegno collettivo, sia a livello istituzionale sia da parte delle aziende, per affrontare questo tema e favorire un cambiamento profondo e duraturo. La Giornata europea della parità retributiva rappresenta un’occasione utile per stimolare il dibattito e promuovere azioni concrete verso una vera uguaglianza.

Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Armando Proietti

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