Le difficoltà legate alla salute genitale, che riguardano sia aspetti urologici che andrologici, sono spesso sottovalutate. Molti ragazzi, dopo un percorso di assistenza pediatrica durante l’adolescenza, si trovano ad affrontare un vuoto di supporto specialistico al raggiungimento della giovane età adulta. Questa mancanza di continuità nelle cure può risultare problematica. È fondamentale che i giovani adulti abbiano accesso a esperti, in particolare urologi con competenze specifiche nel campo della genitalità, per affrontare problematiche legate allo sviluppo sessuale e riproduttivo e, più in generale, alla salute maschile.
La figura dell’urologo e il suo ruolo
Il compito primario dell’urologo non si limita semplicemente alla cura delle patologie genitali; egli deve anche concentrarsi sulla prevenzione, garantendo il benessere totale del paziente. Secondo Andrea Salonia, responsabile dell’Ufficio Formazione della Società Italiana di Urologia , esiste una netta necessità di avere specialisti dedicati per i giovani adulti, soprattutto considerando che le problematiche di salute maschile possono derivare da vari fattori genetici, endocrini e uro-andrologici.
La medicina moderna richiede che l’urologo svolga un ruolo attivo nel monitoraggio della salute generale degli uomini, affrontando le problematiche genitali con una visione olistica. La trascuratezza in questo ambito può portare a conseguenze gravi, quindi la formazione e la specializzazione di chi si occupa di queste problematiche è cruciale per favorire un’adeguata assistenza. È necessario non solo diagnosticare ma anche trattare in modo coerente e completo.
Fasi di presa in carico
Salonia spiega che la presa in carico di questi pazienti avviene in due fasi distinte. La prima fase inizia intorno ai 16 anni, periodo in cui i ragazzi perdono il legame con il pediatra e devono passare a un urologo-andrologo. Questa transizione è critica, poiché è in questo momento che occorre garantire un’assistenza appropriata e personalizzata, con un esperto in grado di affrontare le problematiche legate all’area genitale.
Nella seconda fase, si analizzano le sfide future, che comprendono la gestione di condizioni complesse come l’ipogonadismo, ovvero le problematiche relative alla produzione e al corretto funzionamento del testosterone. Un aspetto da non trascurare è la salute anche cardiovascolare, osseomuscolare e psicologica, che richiedono un’attenzione particolare. La salute maschile non è quindi riservata solo alle problematiche genitali, ma deve comprendere una serie di aspetti che influenzano il benessere complessivo dell’individuo.
Gestione a lungo termine e armonia
È di vitale importanza tenere in considerazione l’armonia del percorso riproduttivo e sessuale dei pazienti. Questi aspetti necessitano di una gestione duratura e qualificata da parte di specialisti competenti, affinché i giovani adulti possano affrontare con serenità e sicurezza i vari momenti della loro vita. La transizione dalla salute pediatrica a quella dell’età adulta richiede un accompagnamento costante e un monitoraggio adeguato nel tempo, per garantire che eventuali problematiche vengano affrontate e gestite in modo ottimale.
Il Congresso Nazionale della SIU, che si svolge a Bari in questo periodo, ha dedicato sessioni specifiche a queste tematiche, sottolineando l’importanza cruciale di fornire risorse e formazione alla comunità medica su come gestire la salute genitale dei giovani uomini. È fondamentale elevare la consapevolezza su queste tematiche, affinché nessun giovane adulto si senta abbandonato o trascurato nella propria salute e nel proprio benessere.
Ultimo aggiornamento il 12 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano