La ‘Trump dance’ ha catturato l’attenzione degli appassionati di sport negli Stati Uniti, diventando un simbolo di celebrazione in vari contesti sportivi. Christian Pulisic, attaccante del Milan, ha recentemente fatto notizia dopo aver eseguito questo balletto al termine di un match in cui ha segnato due gol contro la Giamaica. Ha chiarito che il suo gesto era solo un modo per divertirsi e non aveva alcun legame politico. Questo articolo esplora la diffusione della ‘Trump dance’ e il suo impatto sugli sportivi e sul pubblico.
Christian Pulisic e l’epifania della ‘Trump dance’
Nel match tra Stati Uniti e Giamaica, Pulisic ha deciso di festeggiare il suo gol con un balletto che ha rapidamente fatto il giro dei social. L’attaccante ha messo in atto i movimenti caratteristici legati a Donald Trump, accompagnando il tutto con la celebre canzone ‘Y.M.C.A.’ dei Village People. Questo momento ha acceso un dibattito nel mondo sportivo. Nonostante il balletto avesse le sue origini legate a Donald Trump e ai suoi comizi, Pulisic ha precisato che il suo intento era solamente quello di divertirsi e non di lanciare un messaggio politico. La sua affermazione, “Era solo un balletto divertente”, ha cercato di smorzare le polemiche che potevano sorgere.
Il fatto che un calciatore di alto profilo come Pulisic possa contribuire a un trend del genere sottolinea l’influenza crescente della cultura pop nel mondo dello sport. Con l’affermazione di Pulisic e la sua spiegazione chiara e concisa, il pubblico ha potuto vedere il lato spensierato e ludico del gesto, sebbene con un legame indiretto a una figura politica attuale.
Un fenomeno contagioso tra atleti
L’effetto della ‘Trump dance’ si è esteso oltre il calcio, facendo breccia in diversi ambiti sportivi. La rinascita di questo balletto è cominciata con la NFL, dove diversi giocatori hanno iniziato a imitarlo. Un momento significativo è stato quando il defensive end Nick Bosa dei San Francisco 49ers ha celebrato un placcaggio eseguendo il balletto, creando un’onda di entusiasmo tra i suoi compagni e i tifosi. Bosa, noto per il suo supporto a Trump, ha descritto la sua motivazione come il desiderio di unirsi all’allegria collettiva degli altri giocatori e dei fans. Anche se ha ricevuto una multa per indossare un cappello con lo slogan “Make America Great Again”, il suo gesto ha dimostrato il potere della danza di unire i giocatori in una celebrazione condivisa.
Oltre al football, la ‘Trump dance’ ha fatto la sua comparsa anche nel ring dell’MMA, dove il campione Jon Jones ha festeggiato la sua vittoria suscitando l’entusiasmo dei presenti, tra cui Trump stesso. Queste manifestazioni dimostrano come la danza sia diventata un elemento di riconoscimento tra atleti di alto profilo e, in effetti, la cultura sportiva americana sta vivendo un cambiamento.
L’espansione nel panorama sportivo
La viralità della ‘Trump dance’ non si è limitata ai campi di football e ai ring di MMA, ma ha raggiunto anche il mondo del golf. Charley Hull, un golfista britannico, ha eseguito il balletto durante un evento al Pelican Golf Club in Florida. Questo sviluppo è significativo, poiché tradizionalmente gli sportivi erano marginalmente coinvolti in polemiche politiche. Tuttavia, l’influenza della danza suggerisce che potrebbe esserci una nuova apertura nel rapporto tra sport e politica.
Il coinvolgimento di diverse discipline sportive, unite dalla stessa danza, fa emergere una tendenza più ampia all’interno della cultura sportiva americana. Diverse versioni della ‘Trump dance’ sono state adottate da altri atleti della NFL, contribuendo a un’atmosfera di festa e di unità tra i fans. La crescente accettazione di simboli e comportamenti legati all’ex Presidente riflette, quindi, un’evoluzione nella percezione della politica e dello sport e sottolinea come alcuni temi possano creare un’identità comune tra atleti e tifosi.
In una fase storica in cui gli atleti sembrano più inclini a esprimere le proprie opinioni politiche e culturali, la ‘Trump dance’ rappresenta un altro tassello di un puzzle complesso, in cui la gioia e la celebrazione trovano spazio anche in una cornice politicamente caricata.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Elisabetta Cina