L’addio a Bruno Bartoloni, il vaticanista che ha segnato la storia del giornalismo per quasi cinquant’anni

Bruno Bartoloni, iconico vaticanista e giornalista, è scomparso a 84 anni. La sua carriera ha segnato un’epoca d’oro nel giornalismo religioso, arricchita da ironia e narrazioni storiche.
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L'addio a Bruno Bartoloni, il vaticanista che ha segnato la storia del giornalismo per quasi cinquant'anni - (Credit: www.vaticannews.va)

Il mondo del giornalismo perde una delle sue figure più iconiche. Bruno Bartoloni, il veterano vaticanista deceduto all’età di 84 anni, ha dedicato la sua vita alla narrazione degli eventi della Santa Sede attraverso le pagine di autorevoli testate. Con uno stile caratterizzato dall’ironia e da un approccio storicamente accurato, ha saputo raccontare le vicende ecclesiastiche e politiche con una prospettiva unica e personale. La sua esperienza e le sue storie rimarranno un patrimonio per il settore, riflettendo un’epoca d’oro del giornalismo vaticano.

Una carriera iniziata nel segno dell’eredità familiare

Nato in una famiglia con una solida tradizione giornalistica, Bruno Bartoloni è cresciuto nel mondo dell’informazione fin da giovane, e non è un caso che il vaticanismo fosse per lui una vocazione quasi naturale. Figlio di Giulio Bartoloni, un pioniere dell’informazione vaticana, Bruno ha respirato fin dall’infanzia l’atmosfera che circondava la Santa Sede. Questo background lo ha portato a diventare redattore vaticanista per France Presse, dove ha lavorato per ben 45 anni, e a collaborare con altre importanti testate, tra cui il Corriere della Sera.

Bartoloni ha scritto articoli per molte agenzie di informazione e riviste, toccando una vasta gamma di temi, dalla religione alla politica, passando per il gossip e le curiosità vaticane. Ha vissuto in prima persona eventi storici come le elezioni papali, dall’episcopato di Giovanni XXIII fino a Benedetto XVI, contribuendo a dare voce e cronaca a momenti decisivi per la Chiesa cattolica e per il mondo intero. La sua penna ha accompagnato lettori di diverse generazioni, rendendolo un punto di riferimento nel settore dell’informazione religiosa.

Le opere letterarie e un’approccio personale all’informazione

Oltre alla sua carriera come giornalista, Bruno Bartoloni ha anche dato vita a numerose opere letterarie. Tra i suoi romanzi più noti ci sono “Il Rigogolo del Vaticano” , “Le roman du Vatican secret” e “Le orecchie del Vaticano” . In quest’ultima opera, come in molte delle sue pubblicazioni, Bartoloni ha saputo mescolare narrazione e fatti storici, regalando ai lettori un accesso inedito alle dinamiche interne della Santa Sede.

Una delle caratteristiche distintive del suo stile era l’ironia, che utilizzava per alleggerire discussioni talvolta tese riguardanti la Chiesa e le sue strutture. Indossando sempre camicie a fiori e offrendo un sorriso, Bartoloni sapeva come rompere il ghiaccio e rendere più accessibili argomenti di solito complessi e carichi di significato. La sua piccola stella di David, ereditata dalla madre ebrea, rappresentava la sua identità e il suo approccio aperto alla vita e al giornalismo, come testimonianza di una narrazione sempre inclusiva e rispettosa delle differenze.

Un testimone di eventi storici e aneddoti di vita

Bruno Bartoloni ha vissuto e raccontato alcuni dei momenti più significativi nella storia recente del Vaticano, come l’episodio dell’anticipazione della morte di Pio XII. Un racconto che evidenzia come, anche in un campo così rigoroso come quello del giornalismo, ci sia spazio per il dramma e l’imprevisto. La sua narrazione di quel giorno, con il ruolo chiave ricoperto dal padre e dalla “talpa” all’interno dei palazzi vaticani, offre uno spaccato interessante su come l’informazione si muove nei corridoi del potere.

Bartoloni aveva anche uno spirito avventuroso, testimoniato da molte storie che raccontava, come il dirottamento in Tunisia o l’opportunità di entrare clandestinamente su un volo papale. Aneddoti che mostrano il suo carattere determinato e la propensione a cercare la verità, anche quando le circostanze lo obbligavano a muoversi con cautela. Ogni storia personale di Bartoloni arricchiva la sua immagine di vaticanista; non era solo un cronista ma un uomo immerso nella storia, capace di trasmettere la sua passione per il suo lavoro attraverso ogni parola scritta.

Bruno Bartoloni lascia un’eredità indelebile nel panorama informativo vaticano e un esempio luminoso di dedizione al giornalismo, oggi più che mai un’importante figura da ricordare e da studiare.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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