La crescente longevità della popolazione, insieme all’aumento delle malattie cronico-degenerative, rende necessaria una profonda revisione del sistema sanitario. Sono stati recentemente evidenziati i benefici dell’incremento delle cure territoriali e dell’assistenza domiciliare in un convegno che si è tenuto nella Sala Zuccari del Senato, con la partecipazione di esperti e politici, tutti concordi sull’importanza di un approccio innovativo e integrato.
Invecchiamento della popolazione e necessità di nuove cure
L’invecchiamento della popolazione sta generando sfide significative per il Sistema Sanitario Nazionale. Con l’aumento della fascia degli ultracentenari, le strutture tradizionali si trovano a dover affrontare una domanda crescente di assistenza che esige soluzioni diverse. La risposta delle istituzioni è focalizzata sul potenziamento dell’assistenza sul territorio. Il senatore Guido Liris ha evidenziato come il DM 77 possa essere un importante punto di svolta, colmando il gap tra la cura ospedaliera e quella domiciliare.
Liris sottolinea quanto sia essenziale migliorare le reti di assistenza per gestire le malattie nella loro fase cronica. Le case di comunità e gli ospedali di prossimità sono concepiti come luoghi dove i pazienti possono ricevere cure adeguate prima di un eventuale ricovero in ospedale. Diagnosi tempestive e interventi preventivi assumono un ruolo cruciale nel trattamento delle patologie croniche. In questo ambito, la telemedicina e le tecnologie digitali si stanno affermando come strumenti indispensabili per garantire una sorveglianza continua dello stato di salute dei pazienti.
Convegno sulle patologie cardio-renali-metaboliche
Il recente incontro, intitolato “Viaggio nelle cronicità: percorso del paziente e strategie terapeutiche. Focus: Le malattie cardio-renali-metaboliche”, ha visto la partecipazione di esperti e professionisti della sanità, tra cui Mara Campitiello e Loreto Gesualdo, che hanno discusso le direzioni future del sistema sanitario. Liris ha parlato della rilevanza di un dialogo aperto tra le diverse branche della medicina, per affrontare in modo efficace le patologie cronicizzate che colpiscono una fetta crescente della popolazione.
Durante il convegno, è emerso che la cooperazione tra le diverse figure professionali coinvolte nella gestione delle cronicità sia fondamentale. È necessario un modello sanitario che non si limiti alla risoluzione dei problemi acuti, ma che consideri anche le fasi di pre e post ricovero. Un’attenzione particolare è stata riservata alle patologie cardio-renali-metaboliche, che richiedono un approccio personalizzato, considerando le comorbidità che oggigiorno accompagnano il paziente.
L’importanza della prevenzione e dell’accesso alle terapie innovative
All’interno del convegno, si è discusso anche dell’Intergruppo per la prevenzione e la presa in carico delle cronicità, istituito per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle problematiche legate alle malattie cronico-degenerative. Liris ha ribadito quanto sia necessario puntare sulla prevenzione primaria e secondaria, migliorando la qualità di vita dei pazienti. L’accesso a terapie innovative è un altro aspetto cruciale.
Il focus sulle interconnessioni tra le diverse patologie sta diventando un punto centrale delle strategie di trattamento. Questa visione integrata offre l’opportunità di sviluppare soluzioni su misura, in grado di affrontare in modo efficace la complessità delle malattie cronicizzate. Investire nella salute pubblica non significa solo curare, ma anche prevenire, educare e fornire le risorse necessarie per garantire una vita migliore alle persone affette da malattie croniche.
Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Donatella Ercolano