Le città-spugna: la risposta alle alluvioni e alle sfide climatiche in Italia

L’architetto Mario Cuccinella propone il modello delle “città-spugna” per affrontare le alluvioni in Italia, evidenziando la necessità di una pianificazione sostenibile e di un coordinamento politico efficace.
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Le città-spugna: la risposta alle alluvioni e alle sfide climatiche in Italia - (Credit: www.blitzquotidiano.it)

L’argomento delle alluvioni e delle precipitazioni estreme diventa sempre più urgente, con eventi meteorologici che mettono a dura prova le infrastrutture urbane italiane. L’architetto Mario Cuccinella propone una soluzione innovativa: le città-spugna. Questi modelli urbani, già adottati in diverse parti del mondo, offrono spunti concreti per affrontare le problematiche idrogeologiche nel nostro Paese. Cuccinella, famoso per i suoi progetti sostenibili, sottolinea la necessità di una visione a lungo termine per la gestione delle risorse idriche e delle infrastrutture.

La visione dell’architetto Mario Cuccinella

Mario Cuccinella, professionista di rilevanza internazionale con un’esperienza significativa anche al fianco di Renzo Piano, ha chiarito la sua posizione riguardo alla situazione climatica in Italia durante un’intervista al Carlino di Bologna. Secondo l’architetto, il concetto di “Sponge City”, che rappresenta una città progettata per assorbire l’acqua piuttosto che lasciarla defluire, è già una realtà in molti Paesi, inclusa la Cina. Cuccinella osserva che in Italia, al contrario, emergono quotidianamente eventi estremi mentre persistono carenze progettuali e infrastrutturali.

Il problema principale, afferma Cuccinella, è l’inefficiente gestione delle reti idrauliche, un aspetto che ha bisogno di essere urgentemente affrontato per garantire la sicurezza dei cittadini. La sua critica non si limita alla mancanza di progetti innovativi, ma si estende anche al timore di un futuro incerto che affligge le istituzioni e il dibattito pubblico. Egli evidenzia la necessità di prendere decisioni tempestive e di sviluppare strategie adeguate per affrontare i cambiamenti climatici imminenti, mirando a una pianificazione sostenibile per i prossimi decenni.

Le responsabilità politiche e la necessità di una nuova visione

Cuccinella non risparmia critiche alla politica italiana, che mostra di avere difficoltà nell’affrontare le sfide emergenti. Il progettista sottolinea che le responsabilità sono spesso spostate da un livello all’altro, senza una vera risoluzione dei problemi. Il panorama delle alluvioni e dei disastri naturali ha messo in luce una mancanza di preparazione da parte del sistema politico, che sembra incapace di attivare un piano d’azione chiaro e concreto.

L’architetto ex allievo di Renzo Piano chiede interventi urgenti e un coordinamento tra le diverse strutture di governo per sviluppare progetti integrati che possano rispondere adeguatamente ai cambiamenti climatici. Per Cuccinella, l’assenza di una pianificazione strategica è una delle ragioni principali per cui le città italiane sono vulnerabili a eventi atmosferici estremi, mettendo a rischio la vita dei cittadini. La proposta di una governance più integrata è fondamentale per affrontare le sfide del futuro.

La salvaguardia delle persone e la progettazione delle infrastrutture

Cuccinella pone al centro del discorso la salvaguardia delle persone, sottolineando l’importanza di proteggere i cittadini che vivono in aree a rischio di alluvione. Il piano per la gestione del rischio idrogeologico esiste, ma manca di coordinamento e di concretezza nelle azioni intraprese. L’architetto invita a una riflessione profonda sulla necessità di infrastrutture ambientali, come le casse di laminazione, che possono mitigare gli effetti delle piogge intense.

In tutto il mondo, le città stanno adottando soluzioni innovative per gestire l’acqua, puntando sulla riduzione delle superfici impermeabili e sull’implementazione di terreni porosi che possano assorbire l’acqua. Secondo Cuccinella, l’Italia non può rimanere indietro; è fondamentale ridisegnare ville e territori tenendo conto delle nuove e complesse dinamiche climatiche. L’architetto chiama a un’azione collettiva e a una macrovisione politica che trascenda le singole amministrazioni locali, affinché sia garantita una vita dignitosa e sicura a tutti i cittadini.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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