La senatrice a vita Liliana Segre ha recentemente rivelato come gli eventi recenti le abbiano indelebilmente cambiato la vita. In un’intervista a Vanity Fair, Segre esprime la sua profonda tristezza e i sentimenti di attesa e angoscia che la caratterizzano da quei giorni drammatici.
I giorni dolorosi dopo il 7 ottobre
Liliana Segre non nasconde il profondo dolore e la difficoltà di affrontare la realtà dopo gli eventi del 7 e 8 ottobre. Con una generosità d’animo che la contraddistingue, la senatrice ammette di sentirsi una nuova persona, segnata e trasformata dalla sofferenza. La sua visione della vita è intrisa di una tristezza che viene amplificata dal costante monitoraggio delle notizie sulla guerra e sui bambini, le vittime più innocenti del conflitto. Segre osserva le notizie con “avidità dolorosa”, come se ogni informazione fosse un colpo diretto al suo cuore.
Per lei, la situazione attuale rappresenta una ferita aperta, amplificata dalla sua esperienza personale di dolore e perdita. La sofferenza dei bambini, in particolare, la colpisce in modo profondo, ed è difficile per lei rimanere indifferente quando si guarda intorno e si è costretti a prendere atto delle ingiustizie che affliggono i più vulnerabili.
Insulti e minacce: una vita sotto vigilanza
Nel corso dell’intervista, Segre ha parlato anche del clima di odio e minacce che l’ha circondata. Ricevere insulti e dover affrontare il rischio di aggressioni è parte della sua vita quotidiana, ma la senatrice afferma che questo non le ha fatto cambiare di un passo il suo modo di vivere. Nonostante la scorta e le precauzioni necessarie, ha scelto di mantenere il proprio stile di vita immutato.
La sua forza interiore, forgiata da anni di battaglie personali, le consente di affrontare le avversità con determinazione. “Ne ho passate così tante nella vita che se deve finire così, che finisca”, ha dichiarato, illustrando il suo approccio alla vita e ai rischi con una lucidità sorprendente. È chiaro che Liliana Segre non intende lasciarsi sopraffare dall’odio e dalla violenza.
Pace e speranza in un mondo difficile
Segre riflette anche sulla sua visione della vendetta, sostenendo che per parlare di pace non ci può essere spazio per il risentimento e l’odio. Tuttavia, la sua mancanza di speranza è palpabile; è difficile mantenere la lucidità in una realtà che le sembra angustiante. La sua vita, pur con tutte le avversità, continua a essere guidata da un’etica di resistenza e dall’impegno nella promozione della pace.
Tuttavia, la senatrice riconosce che la situazione attuale è talmente paralizzante che a volte le sembra di non riuscire ad andare avanti. Le sfide che affronta quotidianamente sono ostacoli enormi da superare, e la sua determinazione viene messa continuamente alla prova. Il messaggio che emerge è quello di una persona che, nonostante tutto, cerca di mantenere la lucidità e la resilienza.
Un rapporto con la fede e la vita futura
In ultimo, Segre ha condiviso i suoi pensieri riguardo la fede. Pur desiderando avere una credenza che la confortasse, ammette di non riuscire a trovarla. Questo la porta a una riflessione profonda sul significato della vita e dell’esistenza. La mancanza di fede rappresenta per lei una mancanza di pace, e il pensiero del futuro si carica di pesantezza.
Ma c’è anche un barlume di speranza: l’arrivo prossimo della sua bisnipotina, una nuova vita che porterà gioia e continua a rappresentare per lei una fonte di motivazione. “Sto per diventare bisnonna”, ha detto con un sorriso. Questo evento, carico di significato, sottolinea l’importanza della vita e della generazione futura, riflettendo la sua volontà di continuare a lottare per un mondo migliore.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Sofia Greco