Loïc Rossier: Bilancio e sfide della Guardia Svizzera Pontificia a metà mandato

Loïc Rossier, vice comandante della Guardia Svizzera Pontificia, affronta sfide cruciali in preparazione al Giubileo del 2025, puntando su reclutamento e formazione per garantire sicurezza e accoglienza.
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Loïc Rossier: Bilancio e sfide della Guardia Svizzera Pontificia a metà mandato - Gaeta.it

Nel cuore del Vaticano, il vice comandante della Guardia Svizzera Pontificia, Loïc Rossier, sta affrontando le sfide che il suo ruolo impone, alla luce delle esperienze accumulate in un contesto in rapido cambiamento. Con un solido background nella polizia e nell’esercito svizzero, Rossier sta guidando la storica istituzione in un periodo cruciale, caratterizzato dalla preparazione per il Giubileo del 2025 e dalla necessità di adattarsi a una realtà sempre più complessa.

Chi è Loïc Rossier e il suo ruolo nella Guardia Svizzera

Nato trent quattro anni fa nel Canton Vallese, Loïc Rossier è stato nominato vice comandante della Guardia Svizzera Pontificia dal Papa Francesco a partire dal 1° gennaio 2022, ricevendo il grado di tenente colonnello. La sua carriera inizia con un periodo di servizio come alabardiere dal 2012 al 2014, prima di proseguire in ambito di sicurezza, includendo cariche nell’esercito svizzero e nella polizia cantonale di Vaud, dove ha operato come ispettore della polizia criminale. Rossier ha anche ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione delle ex Guardie Svizzere della sezione “Lemania”, che include i cantoni di Vallese, Vaud e Ginevra.

La Guardia Svizzera Pontificia, custode della sicurezza del Papa e simbolo di accoglienza, si trova al centro di eventi significativi, come l’atteso Giubileo del 2025. Rossier ha sottolineato l’importanza della preparazione e del reclutamento di nuove guardie, essenziali per garantire la funzionalità e l’efficienza del servizio. La garanzia della sicurezza è una priorità, e Rossier sa bene che il continuo aggiornamento e la formazione del personale sono cruciali per affrontare le crescenti sfide.

Le sfide attuali della Guardia Svizzera Pontificia

Con il Giubileo del 2025 all’orizzonte, Rossier ha evidenziato le sfide logistiche e di preparazione necessarie per gestire il previsto afflusso di milioni di pellegrini. La Guardia, infatti, deve essere pronta a garantire un’accoglienza sicura e organizzata, tanto per i visitatori quanto per il Papa, che continuerà a svolgere il suo ministero itinerante. Le necessità logistiche sono molteplici e includono l’addestramento del personale a operazioni specifiche e una continua disponibilità di guardie qualificate.

Rossier ha espresso la sua preoccupazione per il reclutamento, evidenziando come la crescente secolarizzazione in Svizzera possa influire sulla disponibilità di giovani volenterosi di servire. “È fondamentale per la Guardia mostrare un’immagine positiva e allo stesso tempo risuonante con i valori della fede cattolica per attrarre giovani candidati.” Rossier crede che la Guardia Svizzera Pontificia possa fungere da “faro” di valori in un contesto sociale sempre più difficile.

La formazione e il profilo delle nuove reclute

La formazione delle nuove reclute è un aspetto chiave per Rossier e la sua dirigenza. I candidati ideali devono soddisfare specifici requisiti, come avere completato un’istruzione professionale o scolastica in Svizzera, aver prestato servizio militare e mantenere un buon carattere morale. L’obiettivo è garantire che ogni nuova guardia non solo possieda competenze pratiche, ma anche una sensibilità culturale, essendo esposta a diverse realtà nel corso del servizio.

I giovani collaudatori sono chiamati a lavorare in un contesto multiculturale e a rispondere alle esigenze non solo dei pellegrini, ma anche alle richieste di colleghi di diverse nazioni all’interno della Santa Sede. Questo arricchisce l’esperienza dei nuovi membri, che possono approfondire la loro formazione durante i due anni di servizio attivo e acquisire competenze preziose per il futuro.

Un futuro strutturato: nuovi progetti e opere per la Guardia

Uno dei progetti principali in cantiere è la costruzione di una nuova caserma per la Guardia Svizzera, necessaria per affrontare le esigenze crescenti in vista dell’aumento del numero di guardie voluto da Papa Francesco. Con il passare del tempo, gli immobili storici non sono più adeguati per le necessità contemporanee della Guardia, sia in termini di spazio che di condizioni abitative.

Questo progetto rappresenta un passo significativo verso il futuro della Guardia, illustrando il suo impegno a mantenere alti standard di servizio e efficienza. Rossier ha rimarcato che le nuove strutture non contribuiranno solo a migliorare le condizioni di lavoro, ma aiuteranno anche a garantire un’immagine professionale che rappresenti adeguatamente il Papa e la Santa Sede.

La questione dell’inclusività nella Guardia Svizzera

Un tema d’attualità è l’apertura della Guardia Svizzera Pontificia alle donne, un dibattito che sta guadagnando attenzione in Svizzera e all’interno del Corpo stesso. Il vice comandante Rossier ha evidenziato che ogni decisione in merito spetta unicamente al Papa, pur riconoscendo la rilevanza sociale della questione. “La discussione sull’inclusione di un personale più variegato, in linea con l’evoluzione della società, potrebbe riflettere la necessità di una Guardia che rappresenti adeguatamente la diversità e l’apertura della Chiesa cattolica.”

Gestire i viaggi papali: un compito cruciale per la Guardia

Quando si tratta di viaggi papali, Rossier e la Guardia Svizzera collaborano strettamente con il Protocollo della Segreteria di Stato e il Corpo della Gendarmeria vaticana, formando una squadra di sicurezza coesa per garantire la protezione del Papa. Le operazioni di sicurezza sono complesse e richiedono un’accurata pianificazione logistica, dalla gestione dei voli all’organizzazione degli alloggi. Ogni viaggio implica un bilanciamento tra la necessità di sicurezza e la capacità di incontrare i fedeli, un aspetto essenziale del ministero pontificio.

Grazie alla sua esperienza e alla sua dedizione, Loïc Rossier si sta dimostrando un leader capace, pronto ad affrontare le sfide che la sua posizione richiede nel mantenere un’organizzazione che porta avanti una delle missioni più emblematiche della Chiesa cattolica nel mondo.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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