L’Unione Europea e il Turismo delle Radici: Un’opportunità Economica e Culturale da Sfruttare

L’Unione Europea promuove il turismo delle radici come motore economico per le regioni interne, con iniziative che mirano a valorizzare tradizioni locali e rafforzare legami culturali tra comunità e discendenti.
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L'Unione Europea e il Turismo delle Radici: Un'opportunità Economica e Culturale da Sfruttare - Gaeta.it

L’Unione Europea si conferma come una delle mete più ambite per i viaggiatori di tutto il mondo, grazie alla sua ricca storia e cultura. Recenti stime suggeriscono che fino al 48% dei turisti globali si reca in Europa per riscoprire le proprie origini. Questo fenomeno, noto come turismo delle radici, si sta rivelando un motore economico significativo, soprattutto per i piccoli centri e le regioni interne, portando nuova vita in questi luoghi.

La promozione del turismo delle radici: La voce di Giuseppe ‘Pino’ Varacalli

Giuseppe ‘Pino’ Varacalli, consigliere comunale di Gerace, in provincia di Reggio Calabria, ha espresso le sue osservazioni in merito all’approvazione all’unanimità del parere sulla “promozione del turismo delle radici per una rivitalizzazione locale sostenibile” durante la 162/ma sessione plenaria del Comitato delle Regioni a Bruxelles. Varacalli ha sottolineato che l’economia è strettamente legata agli aspetti sociali e allo sviluppo, oltre che alla conservazione e valorizzazione delle tradizioni locali. Secondo lui, vari stati europei, come Irlanda, Spagna, Svezia, Germania e naturalmente Italia, hanno colto l’importanza di questa forma di turismo. La speranza è che anche le altre nazioni dell’UE possano riconoscerne il potenziale, visto che il turismo delle radici non è, e non deve diventare, un fenomeno di massa.

Il contributo di Luisa La Colla e le iniziative future

Sotto i riflettori è anche Luisa La Colla, ex consigliere comunale di Palermo e assistente parlamentare, la quale ha avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione del documento approvato. La strategia di promozione del turismo delle radici è particolarmente significativa in un periodo in cui l’Italia si prepara a celebrarlo nel 2024, considerato l’anno del turismo delle radici. Con circa 60 milioni di oriundi italiani disperso in tutto il mondo, gran parte di essi proviene dalle regioni del Sud Italia, come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Vari esperti, inclusi i rappresentanti locali, sostengono che esistano enormi possibilità di sviluppo economico e culturale attraverso questo segmento di turismo.

Il ruolo della Commissione Europea e le prospettive di sviluppo

Varacalli ha anche richiamato l’attenzione sul neo commissario al turismo e trasporti Apostolos Tzitzikostas, auspicando che possa lavorare per stabilire un apposito finanziamento da parte della Commissione Europea. Dotare i territori di risorse finanziarie è cruciale per colmare il divario esistente e per costruire opportunità di sviluppo, specialmente nei contesti più svantaggiati. L’integrazione di misure economiche, secondo Varacalli, è altrettanto fondamentale per destagionalizzare il turismo, rivitalizzare e riqualificare aree internal, colpite da un grave problema demografico. La proposta di Varacalli include anche l’idea di collegare periodi di turismo delle radici per studenti a programmi simili all’Erasmus, rendendoli ufficialmente periodi di studio e formazione.

Il panorama è quindi molto promettente. Con una visione strategica e l’impegno di vari attori pubblici e privati, il turismo delle radici potrebbe diventare non solo un’importante risorsa economica, ma anche un modo per rafforzare legami culturali e identitari tra le comunità e i loro discendenti sparsi nel mondo. Questa iniziativa potrebbe aprire nuove porte per un futuro più luminoso per i piccoli centri e le regioni interne d’Europa.

Ultimo aggiornamento il 12 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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