L’università di Trento sviluppa una piattaforma innovativa per le malattie rare grazie a un nuovo investimento

L’Università di Trento, grazie a un finanziamento di Extend, sviluppa la piattaforma Kozaks per affrontare oltre 400 malattie rare, promettendo terapie innovative e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
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L'università di Trento sviluppa una piattaforma innovativa per le malattie rare grazie a un nuovo investimento - Gaeta.it

L’Università di Trento si avvia a diventare un punto di riferimento nella lotta contro le malattie rare, grazie a un importante finanziamento destinato a sviluppare una piattaforma innovativa. Questo intervento è il risultato della collaborazione con Extend, una rete nazionale di trasferimento tecnologico nata per promuovere la ricerca nel settore biopharma. L’iniziativa rappresenta una svolta significativa nel campo delle terapie avanzate, fornendo l’opportunità di trattare patologie che attualmente non hanno opzioni terapeutiche adeguate.

L’importanza dell’investimento di Extend

L’investimento recentemente ottenuto dall’Università di Trento proviene da Extend, un’iniziativa condivisa tra Cdp Venture Capital, Evotec e Angelini Ventures, mirata a supportare progetti innovativi nel campo delle biotecnologie. Questo sostegno finanziario consentirà ai ricercatori trentini di sviluppare soluzioni terapeutiche su misura per una vasta gamma di malattie rare. Queste condizioni, spesso trascurate dalla ricerca farmaceutica, possono causare una qualità della vita notevolmente compromessa per coloro che ne sono affetti. L’Università di Trento, tramite il suo Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata , si impegna a colmare questo gap terapeutico e a portare nuove speranze ai pazienti.

Il progetto Kozaks e le sue potenzialità

Il progetto, denominato Kozaks, acronimo per “Kinetic Optimization of Zygosity by Altered Kozak Sequence”, non è solo un’iniziativa di ricerca innovativa, ma anche un omaggio alla scienziata Marilyn Kozak, pioniera nel campo della biochimica. Attraverso un approccio che modifica la sequenza di Kozak, i ricercatori intendono ottimizzare la produzione di proteine fondamentali nel trattamento di oltre 400 malattie rare legate a insufficienza proteica. Alessandro Quattrone, professore e leader del progetto, spiega che il team ha lavorato negli ultimi cinque anni per superare le limitazioni dell’editing genico, creando strategie terapeutiche generali che possano essere applicate a diverse mutazioni.

In un contesto di crescente interesse per le terapie geniche, il progetto Kozaks si posiziona come una svolta nell’ottimizzazione della produzione proteica. Prima di intraprendere questa nuova fase, il team ha già pubblicato un articolo scientifico e depositato un brevetto, sottolineando l’importanza del lavoro preliminare svolto. Adesso, con il supporto di Extend, il gruppo ha l’opportunità concreta di passare dalla fase preclinica a quella industriale.

I ricercatori e il futuro del progetto

La squadra di ricerca guidata da Alessandro Quattrone include talenti come Maria Corinna Diener, Samuele Sanniti e Alberto Raoss, tutti impegnati a realizzare il potenziale della piattaforma Kozaks. L’entusiasmo tra i membri del team è palpabile, poiché si sentono motivati dalla prospettiva di migliorare la vita di chi soffre di malattie rare. Quattrone sottolinea che questa iniziativa non solo punta a progredire dal punto di vista scientifico, ma rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il lavoro di giovani ricercatori.

L’Università di Trento, con l’ausilio del finanziamento ottenuto, contribuirà a un cambiamento significativo nel panorama della salute pubblica, portando avanti ricerca fondamentale che potrebbe dare vita a terapie innovative e mirate. Con la sensibilità verso le malattie rare, questo progetto si prefigge di lasciare un’impronta positiva, creando soluzioni concrete per pazienti che attendono risposte e speranze.

Ultimo aggiornamento il 9 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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