La Regione Toscana ha sviluppato un approccio innovativo nella gestione dei pazienti affetti da patologie oncologiche, integrando terapie di medicina complementare come l’omeopatia e l’agopuntura. Questo modello si distingue per la sua economicità, l’assenza di effetti collaterali e la sua compatibilità con i trattamenti tradizionali, guadagnandosi così l’apprezzamento degli oncologi. In un recente incontro a Milano sul tema dell’oncologia integrativa, Elio Rossi, medico esperto e responsabile del Centro Regionale per la Medicina Integrata, ha fornito una panoramica sul funzionamento e sui benefici di queste terapie.
Efficacia e sicurezza delle terapie complementari
Il sistema di medicina complementare dei trattamenti oncologici toscani si basa su principi fondati su prove scientifiche che garantiscono sia l’efficacia che la sicurezza. Rossi sottolinea come le terapie, in particolare l’omeopatia e l’agopuntura, siano prive di effetti avversi e possano quindi essere facilmente integrate nei percorsi terapeutici standard. Questa particolarità evita interazioni dannose con i farmaci oncologici e consente ai pazienti di affrontare le terapie con maggiore serenità.
Nel 2022, il centro ha registrato circa 11-12 mila prestazioni per un totale di 2.300 pazienti oncologici. Tra questi, coloro che affrontano il cancro al seno sono i più numerosi, ma il programma si estende anche a realtà come i tumori al colon, retto e polmone, che rientrano tra le principali patologie neoplastiche in Italia. L’accesso a terapie complementari si è rivelato un vantaggio cruciale per i pazienti, permettendo loro di gestire gli effetti collaterali delle cure tradizionali, migliorando così la loro qualità di vita.
Integrazione nel sistema sanitario toscano
Da oltre un decennio, la Regione Toscana ha istituito un modello di assistenza sanitaria che prevede l’implementazione di prestazioni di medicina complementare, inclusa l’omeopatia, in 19 ospedali sul territorio. Rossi chiarisce che queste terapie rappresentano un supporto fondamentale all’operato degli oncologi, senza sostituire il trattamento tradizionale, ma piuttosto rafforzando le possibilità di successo. Questo approccio ha mostrato effetti positivi tanto nei pazienti quanto nei professionisti del settore, contribuendo alla riduzione degli effetti collaterali e migliorando l’aderenza ai protocolli di cura.
Nel corso della pandemia, la resilienza del sistema di cure integrative ha dimostrato la sua efficacia. Gli ambulatori hanno continuato a ricevere pazienti, nonostante le difficoltà di accesso agli ospedali, confermando l’importanza di un intervento che ha saputo mantenere vivo l’interesse e la fiducia dei malati. Il sostegno e i benefici percepiti dai pazienti, continua Rossi, sono stati determinanti per mantenere vivo questo flusso di accesso anche in tempi di criticità.
Collaborazioni e futuri sviluppi
La collaborazione con l’Istituto Toscano Tumori, ora conosciuto come Ispro, ha segnato un punto di partenza cruciale per l’integrazione della medicina complementare nella rete oncologica toscana. I risultati ottenuti fino ad oggi sono incoraggianti; la soddisfazione dei pazienti è evidente e rappresenta un indicatore significativo dell’efficacia di questo modello. È prevista un’ulteriore espansione delle prestazioni disponibili nei prossimi anni, con l’obiettivo di raggiungere un numero sempre maggiore di pazienti che necessitano di supporto durante il trattamento oncologico.
Questa integrazione di terapie complementari nel trattamento del cancro rappresenta un avanzamento significativo nella comprensione e nel trattamento delle neoplasie. Il costante monitoraggio e la valutazione degli effetti di queste pratiche possono aprire nuovi orizzonti nella cura dei pazienti, evidenziando l’esigenza di un approccio sempre più multidisciplinare e integrato nel campo della medicina.
Ultimo aggiornamento il 13 Ottobre 2024 da Sara Gatti