Il drammatico caso legato alla morte dell’attore Matthew Perry ha fatto notizia a livello nazionale, coinvolgendo un medico californiano. Questo professionista, di 54 anni, si è dichiarato colpevole di aver fornito ketamina a Perry senza l’adeguato monitoraggio medico. La star, celebre per il suo ruolo in “Friends“, è stata trovata senza vita il 28 ottobre 2023 nella sua vasca idromassaggio in California. L’udienza si è svolta presso la Corte federale di Los Angeles, dove il medico ha mostrato segni di pentimento e ha avviato una collaborazione con le autorità. Fino alla data della sentenza, fissata per il 2 aprile 2025, il medico rimarrà in libertà su cauzione.
Le circostanze della morte di Matthew Perry
Matthew Perry è morto tragicamente all’età di 54 anni a causa degli effetti acuti della ketamina, come confermato da un rapporto autoptico. Al momento del suo decesso, l’attore era in trattamento per depressione e ansia, e riceveva ketamina in un contesto medico controllato. Tuttavia, l’esame medico legale ha rivelato che il suo ultimo trattamento era avvenuto circa una settimana e mezza prima della morte, portando alla luce questioni critiche riguardanti la custodia e la supervisione del trattamento.
Perry aveva una storia complessa riguardante la lotta contro la dipendenza da sostanze, tra cui antidolorifici e alcol. Le sue esperienze con la riabilitazione e l’approccio difficile alla salute mentale sono stati ampiamente documentati, sia nelle interviste che nel suo libro di memorie, dove ha rivelato di non ricordare tre anni di riprese di “Friends” a causa del suo stato di dipendenza. Nonostante i tentativi di recupero, Perry ha indicato nel suo libro di essere rimasto sobrio per la maggior parte dal 2001, tranne che per circa 60 o 70 episodi di ricaduta.
La ketamina: uso medico e abuso
La ketamina è stata sintetizzata nel 1962 principalmente come anestetico e antidolorifico, e la sua applicazione continua ad essere prevalente nel campo veterinario e in situazioni di emergenza. Tuttavia, l’uso della ketamina come droga ricreativa ha aumentato preoccupazioni sanitarie. L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri descrive la forma medically utilizzata della sostanza come una soluzione chiara, incolore e insapore, che permane un farmaco fondamentale in ambito clinico.
Quando viene utilizzata come sostanza illecita, la ketamina viene convertita in una polvere bianca che può essere assunta tramite sniffamento, compressa o iniezione. Gli effetti della ketamina sono complessi, comprendendo euforia, dissociazione e alterazione della percezione della realtà. I consumatori possono sperimentare uno stato di dormiveglia, in cui sono capaci di rispondere a stimoli, ma possono essere insensibili al dolore.
Tuttavia, l’uso prolungato di ketamina comporta rischi significativi, inclusa la possibilità di sviluppare dipendenza e assuefazione. Questo tipo di dipendenza è attribuibile a due fattori: i suoi effetti psichedelici e dissociativi e i danni neurobiologici simili a quelli provocati da altre sostanze come la cocaina, gli oppioidi, l’alcol e la cannabis. Il consumo regolare di ketamina può portare a sviluppare gravi problemi alla vescica, rischiando in alcuni casi di necessitare interventi chirurgici, fino all’asportazione dell’organo stesso.
Questo caso sfortunato di Matthew Perry funge da tragico promemoria delle complessità e dei pericoli associati sia ai trattamenti medici che all’abuso di sostanze, sollevando interrogativi su sicurezza, controllo terapeutico e responsabilità medica.
Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Sara Gatti