Mobilità in Italia: la mancanza di coordinamento crea disparità fra le città

La mobilità urbana in Italia è caratterizzata da disparità e criticità, come evidenziato dalla presidente Ghezzi alla Dolomite Conference, richiedendo investimenti strategici e un approccio coordinato per migliorare i trasporti pubblici.
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Mobilità in Italia: la mancanza di coordinamento crea disparità fra le città - (Credit: www.ansa.it)

La mobilità urbana in Italia presenta un quadro eterogeneo, caratterizzato da approcci differenziati che rendono complessa la gestione del traffico e dei trasporti. Questo tema è emerso con forza durante la “Dolomite Conference” di Trento, dove Gioia Ghezzi, presidente dell’Azienda di Trasporti Milanesi , ha evidenziato le criticità nel settore della mobilità e le sfide che le città italiane devono affrontare.

La disparità nella mobilità urbana

La presidente Ghezzi ha messo in evidenza che la situazione attuale della mobilità in Italia è “a macchia di leopardo.” Ogni città, infatti, adotta decisioni autonome, privando il sistema di una strategia omogenea di intervento. Questa mancanza di coordinamento porta a significative disparità nell’accessibilità e nei servizi di trasporto pubblico tra le diverse aree.

Il problema principale risiede nella strumentalizzazione della mobilità: l’affollamento delle strade cittadine, causato dall’alto numero di automobili private, crea congestione e inquinamento. La maggior parte delle vetture circolanti nelle città ha al volante solo un passeggero, accentuando ulteriormente i problemi legati al traffico. Ciò sottolinea l’urgenza di sviluppare soluzioni che favoriscano l’uso di mezzi di trasporto pubblici e collettivi, benché le ipotesi presentate da Ghezzi suggeriscano un forte investimento sulle infrastrutture ferroviarie e, dove impossibile, su alternative su gomma come gli autobus.

Il caso di Milano: successi e sfide

Sebbene Milano si distingua come un esempio virtuoso di investimento e sviluppo nel settore dei trasporti pubblici, la presidente di ATM ha evidenziato che ci sono ancora criticità da affrontare. Negli ultimi anni, la città ha compiuto notevoli passi avanti: il sistema di trasporto pubblico ha conosciuto miglioramenti tangibili in termini di efficienza e operatività. I milanesi possono contare su una rete di trasporti che ben si integra e consente di spostarsi agevolmente.

Tuttavia, l’ostacolo principale rimane l’afflusso di circa due milioni di persone che entrano quotidianamente in città. Questo inarrestabile afflusso di automobili genera un vero e proprio collasso del sistema di trasporto pubblico in ingresso. Ghezzi ha chiaramente sottolineato che il sistema attuale si trova in una situazione di fallimento, considerato che la presenza di veicoli privati continua a essere elevata e mancano incentivi sufficienti per disincentivare l’uso dell’auto.

Investimenti e piani futuri per la mobilità

Guardando al futuro, è fondamentale che le città italiane inizino a pianificare investimenti strategici, in particolare per potenziare i trasporti pubblici e ridurre il numero di automobili circolanti. Gli investimenti su rotaia sono prioritari, considerando il minor impatto ambientale rispetto al traffico su strada. Le città dovrebbero collaborare per sviluppare una rete di trasporti integrata e coesa, creando collegamenti efficaci tra i diversi mezzi.

Inoltre, è essenziale implementare politiche di disincentivazione all’uso delle auto private, come tariffe per l’accesso nelle aree urbane congestionate, facilitando l’uso di parcheggi scambiatori e potenziando i servizi di trasporto pubblico. Solo attraverso un approccio concertato e investimenti mirati si potrà migliorare la qualità della vita urbana, riducendo l’inquinamento e il traffico, a beneficio di tutti i cittadini.

L’auspicio è che i risultati della Dolomite Conference possano stimolare un profondo rinnovamento della mobilità in Italia, promuovendo la cooperazione tra le diverse realtà urbane e creando un sistema di trasporto che metta al primo posto il benessere dei cittadini e la sostenibilità ambientale.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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