Sammy Basso, un giovane biologo italiano affetto da progeria, è scomparso all’età di 28 anni. La sua vita e le sue straordinarie battaglie hanno attirato l’attenzione su una malattia rara, caratterizzata dall’invecchiamento precoce. Basso, laureato in Scienze Naturali all’Università di Padova, ha dedicato la sua tesi alla ricerca di terapie per combattere questa devastante patologia, rendendosi protagonista di iniziative di sensibilizzazione e di ricerca fondamentale nella comunità scientifica.
La vita e l’impatto di Sammy Basso
Originario di Tezze sul Brenta, nel vicentino, Sammy Basso ha convissuto per tutta la sua vita con la progeria, una sindrome genetica rarissima che colpisce solamente poche persone in Italia e circa un centinaio nel mondo. La sua condizione è causata da una mutazione nel gene Lmna e si manifesta con segni di invecchiamento precoce, come ossa fragili, assenza di capelli e rughe, sintomi che si manifestano già nei primi anni di vita. Alla sua altezza di circa un metro e 40, pesava circa 20 chili, e la sua vita è stata segnata da sfide inimmaginabili, ma ha sempre affrontato la malattia con grande coraggio.
Nonostante le limitazioni fisiche imposte dalla malattia, Basso ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla sensibilizzazione sul tema della progeria. Dopo la diagnosi avvenuta all’età di due anni, si è saputo affatto protagonista di una storia di lotta e resilienza, facendo breccia all’interno della società per aumentare la consapevolezza sulla malattia. La sua determinazione ha fatto sì che riuscisse a superare le aspettative mediche sulla sua durata di vita, poiché i medici gli avevano pronosticato soltanto 13 anni di vita.
L’associazione e il lavoro di ricerca
Nel 2005, i genitori di Sammy Basso hanno dato vita all’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso , con l’obiettivo principale di raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie rare e per sostenere la ricerca scientifica finalizzata a trovare terapie efficaci per la progeria. L’associazione ha avuto un ruolo cruciale nel fornire supporto materiale e informativo a famiglie colpite dalla malattia, ma anche nell’incontrare scienziati e ricercatori per avanzare gli studi sui meccanismi genetici alla base della progeria.
Basso è stato un portavoce instancabile per la causa, partecipando a conferenze, eventi e programmi televisivi, tra cui le celebri apparizioni a Sanremo, dove ha condiviso la sua storia e il suo messaggio di speranza. I documentari, come “Life according to Sam,” prodotto negli Stati Uniti, e la serie “Il viaggio di Sammy,” trasmessa in Italia, hanno contribuito a portare alla luce la storia di molti individui che affrontano simili difficoltà, creando un legame tra la comunità scientifica e la società.
L’eredità di Sammy Basso
La vita di Sammy Basso rappresenta un esempio di forza d’animo ed è stata un faro di speranza per molti. La sua lotta contro la malattia e il suo impegno nel sensibilizzare sulla progeria hanno ispirato numerosi ricercatori e medici nel mondo. Nonostante il suo tragico destino, il legato di Sammy continua a vivere attraverso gli sforzi della Aiprosab.
Nel mondo accademico e nella comunità scientifica, la sua eredità si riflette nell’attenzione crescente verso le malattie rare e la necessità di investire risorse nella ricerca scientifica. La sua morte rappresenta una perdita incolmabile, ma la sua storia continuerà a vivere come simbolo di coraggio e determinazione nel superare difficoltà incredibili. Sammy Basso ha dimostrato che la vita può essere piena di significato, anche di fronte alle sfide più difficili.
Ultimo aggiornamento il 6 Ottobre 2024 da Sara Gatti