Nuove evidenze scientifiche rivisitano i benefici del lavoro in piedi: le malattie cardiovascolari in aumento

Uno studio dell’University of Sydney mette in discussione i benefici del lavoro in piedi per la salute cardiovascolare, suggerendo l’importanza di un equilibrio tra attività fisica e posizioni lavorative.
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Nuove evidenze scientifiche rivisitano i benefici del lavoro in piedi: le malattie cardiovascolari in aumento - (Credit: www.adnkronos.com)

Un recente studio dell’University of Sydney, pubblicato sull’International Journal of Epidemiology, mette in discussione l’idea diffusa che lavorare in piedi possa ridurre i rischi di malattie cardiovascolari. Questa ricerca, che sfida convinzioni consolidate sulla salute legate a stili di vita più attivi, evidenzia l’importanza di un approccio equilibrato al movimento quotidiano, suggerendo che stare in piedi eccessivamente potrebbe addirittura aumentare il rischio di alcune condizioni circolatorie.

I trend lavorativi e le nuove proposte di salute

Negli ultimi anni, l’adozione di scrivanie regolabili e spazi di lavoro progettati per favorire il lavoro in piedi era vista come una soluzione innovativa per contrastare gli effetti negativi di uno stile di vita sedentario. Sempre più aziende hanno iniziato a offrire ai propri dipendenti la possibilità di lavorare in piedi, ritenendo che questo comportamento potesse stimolare la creatività e migliorare la produttività. Tuttavia, queste pratiche possono non fornire i benefici attesi.

L’emergere di questo nuovo studio ha sollevato delle domande cruciali riguardo alla salute cardiovascolare e al ruolo che le diverse posizioni di lavoro possono svolgere nel mantenimento di uno stile di vita sano. I ricercatori hanno messo in evidenza come sostituire ore di sedentarietà con ore di lavoro in piedi non necessariamente porti a una riduzione del rischio di sviluppare malattie coronariche, ictus o insufficienza cardiaca. Anzi, diversi segnali possono indicare che un’eccessiva permanenza in piedi possa addirittura contribuire allo sviluppo di complicazioni circolatorie come vene varicose e trombosi venosa profonda.

Questa revisione del paradigma del lavoro attivo induce a una riflessione più profonda sulla necessità di un bilanciamento tra attività fisica e tempo trascorso in diverse posizioni. Oltre a considerare la postazione di lavoro, è fondamentale adottare stili di vita che includano movimento e attività fisica regolare.

L’importanza di un’attività fisica equilibrata

Lo studio dell’University of Sydney ha esaminato i dati su oltre 83.000 adulti nel Regno Unito per un periodo di sette-otto anni, analizzando le correlazioni tra la durata della sedentarietà, il tempo trascorso in piedi e l’insorgenza di patologie cardiovascolari. I risultati suggeriscono che, sebbene stare seduti per più di 10 ore al giorno sia collegato a un aumento dei rischi per la salute, un’elevata durata in posizione eretta non è stata associata a un miglioramento della salute cardiovascolare.

Queste scoperte potrebbero far riflettere gli esperti di salute pubblica e chi si occupa di ergonomia sul fatto che, piuttosto che incentivare una forma di lavoro da consegnare unicamente al tempo trascorso in piedi, sia essenziale incoraggiare i dipendenti ad apportare un mix di attività durante il giorno. In questo contesto, il dottor Emmanuel Stamatakis, direttore del Mackenzie Wearables Research Hub, sottolinea l’importanza di movimenti frequenti nell’arco della giornata, che possono includere pause attive, camminate durante le riunioni o semplicemente l’uso delle scale.

Raccomandazioni per una vita lavorativa sana

Sulla base delle evidenze emerse, gli esperti consigliano che per le persone costrette a stare sedute per lunghi periodi, sia fondamentale integrare movimenti nel proprio quotidiano. Ciò può includere piccole modifiche comportamentali che facilmente si possono applicare nel contesto lavorativo. Alcuni suggerimenti comprendono l’importanza di organizzare pause regolari, approfittare della pausa pranzo per dedicarsi a passeggiate, o persino optare per riunioni camminando.

Una ricerca precedente, sempre condotta dallo stesso team di scienziati, aveva indicato che anche brevi periodi di esercizio intenso, come sei minuti al giorno, o sessioni moderate di attività fisica per un totale di trenta minuti, possono risultare efficaci nel contribuire a ridurre i rischi di malattie cardiache, anche in individui che trascorrono oltre undici ore al giorno in uno stile di vita sedentario. Queste scoperte rappresentano un passo importante nella comprensione dei comportamenti che promuovono la salute cardiovascolare e la necessità di adottare un approccio più flessibile e proattivo al movimento quotidiano.

In sintesi, mentre la questione sull’efficacia del lavoro in piedi continua a essere controversa, emerge chiaramente la necessità di favorire uno stile di vita più attivo e consapevole, bilanciando diverse forme di spostamento per migliorare la salute generale.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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